Scuola fino a luglio e lezioni al sabato: il piano di Azzolina incassa il via libera dei presidi
Recuperare le ore perse a causa del Coronavirus prolungando le lezioni fino a luglio 2021. È questo uno degli obiettivi del nuovo piano per la scuola presentato dalla ministra Lucia Azzolina e dal Miur alle Regioni nei giorni scorsi. «Sono le Regioni ad avere competenza sul calendario scolastico ed è possibile allungare il calendario se si sono perse delle lezioni», ha precisato la ministra della Scuola. L’idea è quella di postporre la fine dell’anno scolastico in tutte quelle scuole che ne hanno ritardato l’inizio o che hanno avuto a che fare con aperture a singhiozzo.
Quel che è certo è che dal 7 gennaio si dovrà progressivamente tornare in classe e il Governo mira, secondo l’ultimo Dpcm, al raggiungimento del 75% delle lezioni svolte con la didattica in presenza. Certo, i nodi da risolvere sono ancora molti, anche per scongiurare la “falsa partenza” avvenuta a settembre: il numero di docenti, l’implementazione del trasporto pubblico locale, la capacità di monitoraggio e di tracciamento del virus.
Il parere favorevole dell’Associazione presidi e del Moige
Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, si è detto favorevole al prolungamento dell’anno scolastico, in considerazione del fatto che «in un anno eccezionale come questo è evidente che alcune certezze possano saltare e quindi – spiega in un’intervista a Il Messaggero – potrebbe essere pensabile andare a scuola per qualche giorno in più». La priorità è quella di «non lasciare nessuno indietro», visti i «problemi legati alla povertà educativa e di chi in questi mesi ha avuto difficoltà». Certo, ammette Giannelli, «l’ipotesi è valida, ma è un po’ prematura», anche perché sarà necessario monitorare la situazione «una volta che riprenderanno le lezioni il prossimo 7 gennaio».
La proposta di prolungare le lezioni sino a luglio è stata accolta favorevolmente dal Moige, il Movimento italiano dei genitori. Il fondatore e direttore generale della onlus, Antonio Affinita, ha infatti commentato: «Da anni chiediamo di tenere aperte le scuole nel periodo estivo, del resto solo in Italia le vacanze sono tanto lunghe».
«Nessuno ci ha consultati»
Tante organizzazioni sindacali scolastiche hanno invece bocciato la proposta della ministra Azzolina. C’è chi come Maddalena Gissi, segretaria della Cisl Scuola, ritiene «inopportuna» l’idea della ministra: «Ci sono scuole dove l’attività non si è mai interrotta – spiega-. E anzi, ci sono scuole dove si è sempre lavorato tra mille difficoltà». Anche il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, rigetta con forza la proposta del prolungamento delle lezioni fino a luglio: «Non esiste: sarebbe rinnegare il lavoro fatto a distanza. O si interrompono le lezioni in presenza o a distanza, oppure ogni altra soluzione renderebbe vano il grande lavoro portato avanti da migliaia di insegnanti».
Della stessa idea è Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli insegnanti: «Nessuno ha avuto la cortesia di consultarci. È una proposta che offende la professionalità di tutti gli insegnanti impegnati ormai da mesi nella dad, metodologia faticosa che richiede molta preparazione e un tempo di lavoro di gran lunga superiore rispetto a quello ordinario».
Più aperta invece la posizione della Uil Scuola, anche se con qualche riserva sul fatto che i sindacati non siano stati consultati. «L’idea di adattare il calendario scolastico è un tassello che va inserito in un disegno complessivo che dia le risposte alle famiglie agli alunni e al personale», ha spiegato Pino Turi, segretario generale della Uil scuola, che aggiunge: «Recuperare a giugno qualche giorno di lezione rappresenta una possibilità non un dogma».
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