Iran, una maratona di scienziati su YouTube per salvare il ricercatore Ahmadreza Djalali, prossimo all’esecuzione
Sono già più di un centinaio i relatori che parteciperanno alla 24 ore non stop per salvare il ricercatore iraniano-svedese, Ahmadreza Djalali, detenuto in un carcere iraniano e condannato alla pena di morte. Gli accademici, provenienti da 20 diversi Paesi prenderanno parte a una maratona per chiedere la scarcerazione di Djalali, arrestato in Iran nel 2016 con l’accusa di spionaggio.
L’iniziativa sarà in diretta streaming sui canali dell’Università del Piemonte Orientale (Upo) a partire dalle 15 di domani, mercoledi 9 dicembre. Scienziati, professori e ricercatori porteranno un loro messaggio in diretta streaming sul canale YouTube dell’UPO. Djalali è stato un ricercatore del centro di Medicina dei disastri (Crimedim) dell’Università del Piemonte orientale, della Vrije Universiteit di Bruxelles e del Karolinska Institutet di Stoccolma. L’Upo, si legge in una nota, «da tempo si batte affinché la giustizia venga ristabilita e ha coinvolto le istituzioni nazionali e internazionali per ottenere la liberazione di Ahmad».
È probabile, spiega l’Upo, che lamaratona possa durare fino al giorno successivo. «Seguire l’evento anche per poco – è l’appello lanciato dall’università – è l’atto concreto che ognuno può attuare per dimostrare la propria solidarietà per Ahmad e sottolineare che la scienza e la ricerca devono rimanere libere da ogni condizionamento politico». Il 2 dicembre scorso Djalali è stato trasferito nella prigione di Rajaei Shahr, a Kajar, in vista dell’esecuzione che, secondo la moglie e il suo avvocato, potrebbe avvenire a giorni.
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