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I consigli dell’esperto sul cenone di Natale con la pandemia: «In piedi e con le finestre aperte, tamponi agli over 65». Meglio farlo su Zoom

09 Dicembre 2020 - 10:55 Giada Giorgi
Il professore ordinario di Malattie infettive all’Università di Torino, Giovanni di Perri, elenca nel dettaglio tutte le regole da dover seguire durante i pranzi e le cene delle prossime festività

Dolce e aperitivo meglio in salotto ma in piedi; acqua, vino e spumante meglio versati da uno solo (malcapitato) per tutti i commensali e durante tutto il pasto; timballi e sformati meglio se divisi in porzioni già in cucina che serviti nel vassoio. Non è il ripasso delle regole di bon ton per un pranzo di gala domestico, ma le indicazioni degli esperti su come vivere il prossimo Natale nel rispetto delle misure anti Covid pubblicate nel Dpcm del 3 dicembre. Ad entrare nel dettaglio su La Stampa è Giovanni Di Perri, professore ordinario di Malattie infettive all’Università di Torino, che ha così immaginato le regole di un vero e proprio protocollo atto a guidare il temuto, e allo stesso tempo desiderato, incontro con i parenti durante le festività imminenti.

Zoom rimane la soluzione migliore

La premessa del professore non lascia dubbi sul fatto che evitare situazioni pericolose rimane ad oggi l’obiettivo per tutti. In buona sostanza sarebbe meglio restarsene a casa senza inviti né tantomeno visite, «optando magari per un video su Zoom ognuno da casa propria, con un dopocena il 24 o un aperitivo prima di pranzo il 25». Poste le basi per una soluzione di massima sicurezza che quindi prevederebbe la rinuncia a qualsiasi occasione di festeggiamento in compagnia, Di Perri prosegue con le regole rivolte a chi al pranzo proprio non vuole rinunciare.

Tampone rapido a tutti gli over 65

«Se pranzo deve essere, il primo accorgimento è quello di mettere in salvo le categorie più a rischio», comincia il professore, specificando come la soluzione ideale per il fine espresso sarà quello di limitare l’evento «a persone che già convivono o si sono frequentate di recente». In linea di massima dovranno rimanere anche esclusi i parenti over 65 ma «se proprio non si può», continua Di Perri, «sarà buona preoccupazione effettuare un test rapido». Non una patente di negatività ma «una garanzia in più da potersi assicurare anche il 24 stesso se si trova disponibilità in farmacia». In quanto al limite di posti a tavola ci si dovrà attenere «ad un numero più basso possibile».

Nelle ore che precedono la festa

Le regole che riusciranno a garantire un Natale sicuro riguarderanno anche la settimana precedente degli incontri di festa programmati. Tutti i partecipanti a pranzi e cene dovranno preoccuparsi di «non frequentare altre persone se non per motivi urgenti» per l’intera settimana che precede le date del 24 o il 25. Una specie di quarantena da incontri non urgenti a cui ci si dovrà attenere cercando di non cadere «nella tentazione dello scambio di auguri e regali».

L’ingresso in casa e le finestre (aperte)

Che sia la cena della Vigilia o il pranzo del giorno di Natale ci si dovrà preoccupare di raggiungere la dimora dei parenti muovendosi ognuno con la propria auto, «offrendo quindi passaggi solo a conviventi». Per l’ingresso in casa sarà fondamentale munirsi di mascherina Ffp2, una delle tipologie più adatte «visto la lunga permanenza in un luogo chiuso». Indicazione che deve riguardare ospiti ma ovviamente anche padroni di casa, che si saranno anche preoccupati di tenere aperte almeno due finestre nella stanza dove si pranza o in quelle vicine. L’obiettivo è quello di garantire un ricambio d’aria e scongiurare anche in questo modo il pericolo contagio.

A tavola

Di Perri passa poi al momento centrale dei festeggiamenti. «A tavola è bene che si siedano a fianco le persone conviventi o con maggiore frequentazione», spiega, proseguendo passo passo per tutti i momenti più a rischio del pasto in compagnia. «I piatti andrebbero preparati in cucina, così da evitare passaggi di portate e contorni», così come anche sarebbe meglio che a versare da bere a tutti fosse una persona sola. Nell’attesa tra una portata all’altra è vietato rimanere senza mascherina, un elemento che dovrà fare da costante anche per la seduta a tavola dunque, da togliere solo per mangiare. «Che la tavola a disposizione sia adatta a garantire più distanza possibile tra un commensale e l’altro» continua Di Perri, ricordando sempre di muoversi nella stanza per entrare e uscire in maniera da evitare contatti ravvicinati.

Lo scambio dei regali

Lo scambio di regali a fine pasti non è certo un momento di rischio da sottovalutare. Prima di prendere pacchetti e consegnarli alle persone care «sarà necessario igienizzare le mani», per cui sarà premura degli invitati e dei padroni di casa doversi munire preventivamente di gel disinfettante. Un protocollo senza dubbio impegnativo che rispecchia l’alto rischio annunciato a cui un Natale vissuto irresponsabilmente potrebbe condurre in termini di diffusione del virus. Certo è che per la spensieratezza tipica dei festeggiamenti a cui l’immaginario collettivo è abituato, il pacchetto di regole del professore Di Perri non sarà facile da digerire. Ed è a questo proposito che lo scienziato ironizza: «Se alla fine di tutto questo avete ancora voglia di incontrarvi fatelo pure».

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