La Lombardia verso la zona gialla, ma qualcosa non torna sull’indice Rt in calo. I dubbi del fisico Battiston
L’annuncio del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è arrivato già ieri 9 dicembre su Facebook: da domenica 13 dicembre la Lombardia sarà in zona gialla. Una decisione presa sulla base di un trend come «ancora in diminuzione». La situazione lombarda però rischia di diventare un caso, perché questo miglioramento non sembra così conclamato per il fisico Roberto Battiston, ex presidente dell’Agenzia spaziale italiana. L’indice Rt, uno dei criteri base per monitorare l’andamento dei contagi da Covid-19, ha smesso di scendere secondo Battiston sul Corriere della Sera, continuando ad oscillare intorno allo 0,8. Un numero che si mantiene fortunatamente sotto l’1 ma che di fatto rappresenta una stasi su cui, secondo il professore, è necessario riflettere.
L’analisi della curva nel tempo
Il professore procede per un’analisi dei dati riguardanti l’Rt a partire dagli inizi della seconda ondata fino ad oggi. La rapida risalita dell’indice agli inizi di ottobre sarebbe secondo Battiston imputabile non tanto ai vacanzieri, come ha ribadito anche lo stesso infettivologo Bassetti nelle ultime ore, ma alla ripartenza non sufficientemente programmata di tutte le attività quotidiane, trasporti, uffici, scuole. Questo per il semplice fatto che, come spiega il fisico sul suo sito di data analisi, il numero di infetti rappresenta l’effetto di quello che succede una decina di giorni prima al rilevamento della curva.
Secondo questo criterio la stessa identica cosa si sarebbe verificata, andando avanti nel tempo, anche per la discesa dell’indice, intorno al 23 di ottobre. In tutte le Regioni italiane l’Rt ha cominciato a calare in modo repentino, un cambiamento, anche in questo caso, dovuto ai fatti dei 10 giorni precedenti e cioè alle misure restrittive del Dpcm del 13 ottobre. Obbligo di mascherina all’aperto, divieto di movida fuori dai locali dopo le 21, divieto di feste al chiuso.
Poi è arrivata la suddivisione dell’Italia a più colori e aree di rischio. Una misura che, secondo quanto analizzato dal fisico, non avrebbe comportato sull’indice Rt grossi benefici, anzi. Nel caso della Lombardia si sarebbe verificato un vero e proprio arresto della discesa dell’Rt. 20 giorni dopo l’introduzione delle nuove misure restrittive, che hanno visto fin da subito la Regione classificata in zona rossa, dal 27 novembre è possibile quindi riscontrare uno stop importante nella calo dell’indice Rt, attualmente fermo tra lo 0,8 e lo 0,7.
Le cause
Le cause precise che abbiano portato all’arresto di un calo senz’altro positivo non sono ancora chiare. L’ipotesi di Battiston starebbe proprio in un effetto controproducente delle misure restrittive a più colori. Costringere gli abitanti di zone ad alta densità di restare entro i confini dei propri comuni può, secondo il professore, aver favorito assembramenti e contatti, e di conseguenza i contagi. Un’ipotesi per ora non confermata ma che potrebbe spiegare un dato, che ad oggi, risulta quanto meno anomalo.
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