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I limiti del federalismo e le priorità economiche, così la Svizzera è diventata il nuovo focolaio d’Europa

13 Dicembre 2020 - 18:15 Cristin Cappelletti
Il Paese ha un tasso di positività del 27,9%, tra i più alti d’Europa. Ma il governo tentenna su nuove misure restrittive

«Per salvare l’economia è necessario controllare la pandemia». In una lettera aperta al governo, 50 economisti svizzeri hanno lanciato un appello affinché Berna si impegni a ridurre la diffusione del contagio in un Paese in cui il virus «si sta diffondendo con una velocità tra le più elevate al mondo: il numero di nuovi casi e di nuovi ricoveri in ospedale è aumentato di recente a ritmi allarmanti». Nella giornata di ieri la Svizzera ha registrato 5.980 nuovi contagi, per un totale di 373.831 casi dall’inizio dell’emergenza. Ma a preoccupare è soprattutto il tasso di positività del 27.9 %, tra i più alti d’Europa. Secondo l’Oms, con un dato oltre il 5% la pandemia è fuori controllo.

Dopo aver adottato in primavera un lockdown molto soft che era riuscito a tenere sotto controllo il virus, il governo aveva deciso che nuove chiusure non sarebbero state più necessarie, spiega una lunga analisi apparsa sul magazine Foreign Policy. La priorità del governo era una: concentrarsi sull’economia. Per questo la Svizzera ha rilassato molto più velocemente degli altri Paesi europei, e degli Stati Uniti, le misure di contenimento. Non è mai stato imposto nessun obbligo di indossare la mascherina e le agenzia del turismo svizzero hanno ripreso a pieno ritmo le loro campagne pubblicitarie. Lo scorso ottobre, il governo ha deciso di cancellare anche il divieto che stabiliva un tetto massimo di mille persone agli eventi pubblici.

Il sistema federale

A oggi, il sistema sanitario è però vicino al collasso. Le terapie intensive sono piene e il governo ha parlato di una situazione «critica». Tuttavia, nessuna decisione in merito a nuove chiusure è ancora stata presa. E la ragione, secondo Fp, sarebbe da ricercare nel sistema federale svizzero. Negli scorsi mesi il governo ha delegato ai suoi 26 cantoni la decisione di imporre o meno restrizioni. Ma, i politici locali, a capo di minuscoli cantoni, hanno esitato ad agire. «Come puoi spiegare al proprietario di un ristorante che deve chiudere un negozio se il suo collega che vive a cinque minuti di macchina può ancora lavorare?», scrive Fp.

Prima l’economia

E non ha aiutato neanche il fatto che la Svizzera storicamente veda il commercio come la sua unica via alla prosperità economica. Un pensiero rispecchiato anche dall’opinione generale. Secondo un recente sondaggio, i cittadini svizzeri, hanno dichiarato che la loro prima preoccupazione è la tenuta del sistema economica e non il collasso del sistema sanitario. Anche davanti alla necessità di dover posticipare interventi importanti, come quelli su pazienti affetti da tumori, la risposta è stata sempre la stessa.

Per questo, gli economisti hanno raccomandato al governo svizzero di attuare quanto prima un secondo lockdown la cui durata deve essere decisa da «esperti di epidemiologia, e più in generale da esperti della professione medica», e che venga accompagnato da un forte sostegno fiscale. Proseguire con le misure attuali, senza tenere sotto controllo la pandemia, condurrà – scrivono gli esperti – «a risultati economici disastrosi, e a un tasso di mortalità molto più elevato»

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