Torna la folla nelle città: code fuori dai bar a Milano, ingorghi a Torino. A Roma chiusa l’area della Fontana di Trevi
Folla, troppa folla. In tutte le città: per lo shopping natalizio, perché è domenica, per la “ritrovata” libertà. Per questo a Roma nel tardo pomeriggio la zona altamente turistica intorno alla Fontana di Trevi è stata chiusa dai vigili per la troppa folla che non consentiva “il rispetto del mantenimento della distanza di sicurezza”. I vigili del I Gruppo Trevi, per «salvaguardare la salute pubblica, hanno dovuto procedere alla momentaneo isolamento, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza, dell’area per consentire il deflusso dei presenti». Con il passaggio da zona arancione a zona gialla da oggi, 13 dicembre, in Lombardia, Piemonte, Calabria e Basilicata, è possibile tornare a pranzare o fare un aperitivo ai tavolini di caffè, bar e ristoranti. Complici il sole e il clima pre-festivo, diverse città da Nord a Sud hanno visto le vie del centro riempirsi, con lunghe code davanti a bar e negozi.
Milano: code fuori dai negozi e per un aperitivo
Il centro di Milano è tornato a popolarsi, con lunghe code sia per accedere ai negozi, sia per un aperitivo in Galleria Vittorio Emanuele II, a due passi dal Duomo, dove si sono create file all’entrata dei locali. Alto pure il numero di prenotazioni nei ristoranti del centro, anche se non tutti hanno deciso di rialzare le serrande.
A Como in tanti sono tornati a girare per il centro dove i negozi sono rimasti aperti. In città non tutti i bar e o ristoranti hanno riaperto. Alcune saracinesche anche di noti ritrovi in piazza Cavour sono rimaste abbassate e i gestori di alcuni bar hanno spiegato che ancora non sanno come comportarsi con le nuove regole della zona gialla e hanno invitato i clienti a continuare con l’asporto.
Torino: tutto esaurito nei ristoranti
In Piemonte, le strade del centro di Torino sono tornate a riempirsi di persone. Tra i portici di via Roma, quelli di via Po e le strade di via Garibaldi si sono creati ingorghi di auto ma soprattutto di persone, che si sono riversate in centro per lo shopping natalizio, creando lunghe file d’attesa all’esterno degli esercizi commerciali. Riaperti anche i bar e i ristoranti e ai piedi della Mole si è registrato il tutto esaurito sul fronte delle prenotazioni.
Bologna, folla in centro per lo shopping
Centro di Bologna affollato nella penultima domenica prima di Natale, con ‘fiumi’ di persone che dalla tarda mattinata si sono riversate nelle strade della zona “T” pedonalizzata per fare acquisti e passeggiare, approfittando della giornata di sole e dei ristoranti aperti a pranzo. Oltre alle strade dello shopping nei negozi, molto frequentata anche piazza Santo Stefano, dove è stato allestito il tradizionale mercatino di antiquariato. Anche ieri, nonostante il tempo piovoso, il centro storico si era riempito di gente.
A Roma si riempiono le vie del centro
A Roma traffico nelle vie centrali e strade dello shopping affollate, per la caccia ai regali di Natale. Nei controlli disposti dal Questore per verificare il rispetto del distanziamento sociale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, ieri sono state identificate 665 persone e controllati 121 esercizi commerciali. Oggi ha riaperto anche il tradizionale mercato di Porta Portese. I vigili urbani hanno presidiato il mercato con oltre 50 agenti, in particolare per evitare la formazione di assembramenti, con verifiche sia nella parte esterna del mercato che all’interno. Presidiati gli accessi con l’impiego di pattuglie, più una task force, di oltre 20 agenti, dedicata alle verifiche amministrative e ai controlli.
La polemica sugli assembramenti a Napoli
Immagini che vanno ad affiancarsi a quelle dalla Campania (che è ancora in zona arancione, ndr), e in particolare nel centro di Napoli, dove sia ieri sia oggi si sono visti fiumi di persone nelle vie dello shopping. A rispondere alle accuse sugli assembramenti è stato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: «Spero che non inizi la litania della meraviglia di vedere le strade con le persone, perché mi sembrerebbe di vivere il festival della stupidità». «Se nel Dpcm c’è scritto che in zona arancione le persone possono uscire, allora queste escono – ha proseguito il primo cittadino di Napoli -. E se qualcuno si meraviglia è una persona che non ha una quantità di cervello particolarmente ossigenato». De Magistris ha assicurato: «Non ci sono assembramenti e anche se si dovessero sviluppare interverrebbero le forze dell’ordine. Le persone camminano come avviene a Bologna, Firenze, Venezia, Palermo, Bari, Verona e Berlino. Come avviene in tutti i posti del mondo».
Lo sfogo di un ristoratore di Foggia
A Foggia, infine, si registra lo sfogo di un giovane ristoratore in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook dopo le immagini di ieri (divenute virali sul web) dell’isola pedonale della città molto affollata nelle ore serali: «Perché la mia attività deve rimanere chiusa, perché non posso ospitare i miei clienti e in centro, intanto, la gente può assembrarsi?», si legge. Foggia è tra i 20 comuni pugliesi tornati ad essere zona arancione dopo l’ordinanza del presidente della Regione Michele Emiliano di lunedì 7 dicembre.
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