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Donne vestite solo da una mascherina, polemica sul calendario Codacons

15 Dicembre 2020 - 13:09 Giada Giorgi
«il corpo femminile è un linguaggio che non ha nulla di volgare o scandaloso». Gli scatti della fotografa romana Tiziana Luxardo sono stati difesi così dall’associazione per la difesa dei diritti di utenti e consumatori

Si chiama Italienza il nuovo calendario sociale del Codacons che attraverso immagini di donne nude, in pose che lasciano poco all’immaginazione e con solo indosso la mascherina tricolore anti Covid addosso, dichiara l’obiettivo di esprimere «la voglia di riscatto del Paese alle prese con la pandemia». I 12 mesi 2021 lanciati dall’associazione per la difesa dei diritti di utenti e consumatori mostrano gli scatti della fotografa romana Tiziana Luxardo, ragazze «che posano simbolicamente vestite da una mascherina in una cartolina con tanto di francobollo, rimandando a un tempo che non c’è più».

«Baci da Firenze» si legge su una delle 12 foto raffiguranti il corpo di «Lucrezia» in posizione prona, «Chiara» invece copre il seno con la mascherina mandando «Baci da Siena». Il tutto arricchito dall’invito alla votazione della foto preferita durante la diretta Facebook di presentazione: «Tutti potranno partecipare alla diretta votando il mese preferito, tra i votanti verranno sorteggiati 20 calendari autografati dalla fotografa Tiziana Luxardo», promuove il Codacons.

Ma a parte «il tempo che non c’è più» usato da Codacons per spiegare l’utilizzo di cartoline e francobolli, a essere davvero anacronistico è la scelta di un calendario che faccia ancora una volta utilizzo del corpo nudo della donna come strumento principale per veicolare messaggi. Le reazioni sul web non sono mancate da parte di utenti e nomi noti. «Siamo ancora ai calendari con le donne nude», scrive su Twitter Giulia Innocenzi, «sembra un calendario anni 90, altroché 2021».

A commentare sul social gli scatti scelti anche Carlo Calenda, che apostrofando il Codacons e il suo presidente – col quale la polemica va avanti da tempo – scrive: «L’iniziativa è coerente con i loro obiettivi statutari e l’idea di donna è l’unica che il solitario neurone di Rienzi riesce a concepire». A difendersi dalle accuse di Calenda è stato direttamente l’account ufficiale di Codacons spiegando che nelle foto di Luxardo «il corpo femminile è un linguaggio che non ha nulla di volgare o scandaloso». Una riposta che si è conclusa sottolineando la mancanza di buona fede: «Proprio vero: la malizia è negli occhi di guarda».

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