Storica sentenza nel Regno Unito: lo smog inserito ufficialmente tra le cause di morte di una bambina di 9 anni
Un verdetto storico che potrebbe tracciare una nuova strada nella lotta all’inquinamento delle città e ai cambiamenti climatici. A sette anni dalla morte di Ella Roberta Kissi-Debrah, una bambina di 9 anni residente nei pressi della South Circular Road di Lewisham, nella zona Sud-Est di Londra, le cause del suo decesso sono state ufficialmente cambiate. Inizialmente la sua morte era stata attribuita unicamente a un’insufficienza respiratoria acuta e all’asma, ma dopo la sentenza della Southwark Coroner Court, tra i fattori che hanno causato la morte della bambina è stata ufficialmente inserito il fattore dello smog. È la prima volta che l’inquinamento atmosferico viene inserito tra le cause di morte di una persona.
Il medico legale che ha rivisto il caso, Philip Barlow, ha dichiarato infatti che la bambina è stata esposta a livelli eccessivi di biossido di azoto e particolato (le principali sostanze di scarico delle automobili, ndr), che nell’area di residenza della bambina superavano ampiamente i limiti massimi legali definiti nelle linee guida dell’Oms, così come a livello nazionale ed europeo. «Ella – ha spiegato il dottor Barlow – ha vissuto la propria vita in prossimità di aree altamente inquinate, dove la mancata riduzione dei livelli di biossido di azoto ha contribuito in modo sostanziale alla sua morte».
Infine, ha chiosato il dottor Barlow, «alla madre di Ella non sono state fornite informazioni sufficienti sui rischi per la salute causati dell’inquinamento atmosferico e sulle relative potenzialità di aggravare l’asma. Se le fossero state fornite queste informazioni, avrebbe preso provvedimenti che avrebbero potuto evitare la morte di Ella».
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