Vaccino anti-Covid, reazioni alla dose Pfizer per due operatori sanitari (su 144 vaccinati) in Alaska
A pochi giorni dall’inizio della campagna di vaccinazione anti-Coronavirus negli Stati Uniti, emergono i primi casi di reazioni allergiche al vaccino prodotto da Pfizer. È il caso dell’Alaska per esempio dove due operatori sanitari dello stesso ospedale, il Bartlett Regional Hospital di Juneau, hanno sviluppato delle reazioni avverse pochi minuti dopo aver ricevuto il nuovo vaccino. Ne scrive il New York Times. Uno dei due, una donna di mezza età, è stato ricoverato in ospedale fino a giovedì, mentre il secondo operatore è stato rilasciato dopo poco più di un’ora.
I due casi in Alaska
Secondo quanto riporta il quotidiano americano, uno dei due operatori sanitari, una donna che non aveva allergie note, ha avuto una crisi anafilattica 10 minuti circa dopo aver ricevuto il vaccino, accusando un’eruzione cutanea sul viso e sul torace, respiro corto e un battito cardiaco accelerato. Le è stata somministrata una dose di adrenalina, ma dopo che i sintomi sono riemersi è stato necessario un’iniezione endovenosa di epinefrina e un trattamento con gli stereoidi. Nonostante il trattamento ricevuto, i sintomi sono stati tali per cui è stata trasferita in terapia intensiva. Il secondo operatore invece ha sviluppato un gonfiore agli occhi, vertigini e mal di gola ed è stato portato al pronto soccorso e trattato anche lui con l’epinefrina e altri farmaci. Nel suo caso però il rilascio è avvenuto entro un’ora.
Controindicazioni e reazioni allergiche al vaccino. Cosa sappiamo
Si tratta soltanto di due episodi su un totale di 144 dosi somministrate fino a mercoledì sera, pari all’1,38% dei casi. Ad ogni modo, come ha dichiarato la dottoressa Anne Zink, ufficiale medico capo dell’Alaska, l’ospedale continuerà con la campagna di vaccinazione. Il vaccino in questione – il primo ad essere somministrato negli Stati Uniti – è quello prodotto dalla casa farmaceutica americana Pfizer and la tedesca BioNTech. Anche nel Regno Unito si sono verificati casi simili tra pazienti con una storia di allergie.
I casi nel Regno Unito hanno indotto l’agenzia di regolamentazione britannica (Medicine and Healthcare products Regulatory Agency) ad avviare un’investigazione, a cui stanno partecipando anche Pfizer e BioNTech. Secondo dei documenti pubblicati martedì dalla Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti, che ha citato i dati dello studio Pfizer e BioNTech, le risposte avverse al vaccino (reazioni allergiche) sono state leggermente superiori nel gruppo di persone a cui era stato somministrato il vaccino rispetto al gruppo placebo. Ma si tratta di una percentuale piccola: si parla dello 0,63% rispetto a 0,51% nel gruppo placebo.
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