Il decreto Sicurezza è legge. In Senato la protesta della Lega con striscioni e fischietti – Il video
È arrivato poco prima delle 19 il via libera dell’aula del Senato al decreto Sicurezza, su cui l’esecutivo ha posto la questione di fiducia. Il provvedimento – che di fatto archivia le norme sull’immigrazione del Conte I – diventa legge con 153 voti a favore, 2 contrari e 4 astenuti. Esulta la maggioranza, ma in Aula al Senato oggi si è sfiorata la rissa, con il centrodestra che non ha partecipato al voto. A votare «no» sono stati Massimo Berutti e Gaetano Quagliariello di Idea-Cambiamo e del gruppo Misto. Gli astenuti sono invece Emma Bonino di +Europa e Matteo Richetti (gruppo Misto), ma anche i due senatori autonomisti, Meinhard Durnwalder e Dieter Steger.
La protesta della Lega
Nel pomeriggio la Lega ha messo in scena una vivace protesta nell’Aula del Senato per fare ostruzionismo contro il nuovo decreto Sicurezza. «Siete senza vergogna», è la scritta che campeggiava su uno striscione esposto in Aula. La protesta è stata decisamente rumorosa per via dei fischietti usati contro le forze di maggioranza. Già in mattinata c’era stata bagarre, quando alcuni esponenti del Carroccio avevano contestato i tempi di votazione del verbale della seduta di ieri, in particolare nel passaggio in cui il governo ha posto la questione di fiducia sul testo, secondo le opposizioni troppo presto rispetto alla prassi. Sono partite le urla e l’Aula è stata sospesa.
«Alcuni senatori, soprattutto leghisti, si sono avvicinati ai seggi della maggioranza urlando con fare minaccioso», ha raccontato alle agenzie di stampa Dario Parrini, senatore del Pd. Secondo il quale «continua l’atteggiamento squadrista di ieri, come se fossimo nel Ventennio». Mentre Maria Laura Mantovani, senatrice del M5s, ha postato su Twitter le immagini della bagarre mattutina commentando: «Di nuovo nel caos, in aula al Senato, per le uscite strumentali della Lega, il cui unico scopo è boicottare il voto sul decreto sicurezza e immigrazione».
Video:
Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Twitter / @mantolalla
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