Perché la posta in gioco è troppo alta per non chiudere a Natale, Arcuri: «Piano vaccini a rischio se a gennaio ci sarà la terza ondata»
Il Commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, non nasconde preoccupazione. Il piano vaccini, che dovrebbe cominciare tra meno di dieci giorni, il 27 dicembre, potrebbe saltare nel caso in cui a gennaio dovesse esserci una terza ondata: «Sarebbe davvero complicato iniziare la più grande campagna di vaccinazione di massa di sempre nel corso della terza ondata. Dobbiamo fare tutti tutto il possibile per evitarla». Infatti, spiega in un’intervista a la Repubblica, «se ci sono problemi di mobilità delle persone, non è facile organizzare la somministrazione». I contagi di Coronavirus, tra l’altro, «dovranno essere almeno calmierati, se non azzerati» per puntare all’immunità di gregge. Altrimenti ogni sforzo sarà vano.
Il 27 dicembre al via con 10 mila dosi
Arcuri, poi, conferma l’avvio delle vaccinazioni il 27 dicembre con le prime 10 mila dosi. Pochi giorni dopo dovrebbero arrivare le 1,8 milioni di dosi destinate al personale sanitario. Intanto rimanda al mittente le accuse di ritardi nella somministrazione dei vaccini e chiede ancora una volta un sacrificio agli italiani, specialmente durante le feste di Natale perché «la curva dei contagi non si è appiattita ma ha avuto un vistoso rallentamento». Questo significa che il virus è ancora dietro l’angolo, pronto ad aggredire.
Vaccino «sicuro, gratuito e non obbligatorio»
La prossima battaglia del governo sarà quella di convincere gli italiani a vaccinarsi, senza paura. Il vaccino, secondo Arcuri, servirà «a recuperare la libertà» persa in questi mesi. Basterà per tutti, «sarà gratuito, non obbligatorio» (per chi non può spostarsi da casa, verrà eseguito a domicilio) e sicuro: «Se i vaccini non sono sicuri semplicemente non vengono autorizzati dalle autorità europee e italiane». Previsti 10 mila testimonial, «persone che hanno rischiato la vita e che, grazie al vaccino, inizieranno ad uscire da un incubo».
Agenzia Vista | Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza stampa sul decreto di Natale di venerdì 18 dicembre 2020
In 15 mila si sono candidati per la somministrazione dei vaccini
Il numero delle celle frigo, così come quello degli addetti alla vaccinazione, sarà sufficiente, dice. Previsti 287 punti di somministrazione del vaccino che entro gennaio saranno dotati di celle frigorifere. Presidi ospedalieri che, di fatto, nella prima fase metteranno a disposizione il loro personale, poi arriveranno i nuovi assunti, ovvero 3 mila medici e 12 mila infermieri. In meno di tre giorni – anticipa Arcuri – si sono candidati in 14.558. I gazebo con la primula, invece, arriveranno nelle piazze italiane a primavera mentre, entro l’autunno, verranno vaccinati tutti gli italiani. Questa la promessa del governo.
Foto in copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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