Toscana, scoppia la polemica sulle parole del consigliere leghista: «Con la Ru486 la donna diventa il sarcofago del proprio figlio»
«Con la Ru486 la donna diventa il “sarcofago” del proprio figlio prima di espellerlo e gettarlo chissà dove». Con queste parole Andrea Asciuti, consigliere comunale della Lega di Firenze, ha espresso la propria contrarietà alla scelta di Palazzo Vecchio di diffidare la pubblicità contro la pillola abortiva, promossa dall’associazione Pro Vita e da Famiglia onlus e contestata da più parti per il messaggio che manda. E le polemiche non hanno tardato ad arrivare. I primi a reagire a livello istituzionale sono stati i deputati del Partito Democratico, che sulla loro pagina Facebook hanno scritto: «Non bastavano i manifesti di Pro Vita che definivano la Ru486 un veleno. Oggi anche il consigliere comunale della Lega di Firenze attacca i diritti e la salute delle donne. Un mix di odio e fake news. Una vera e propria aggressione alla libertà della donna!».
Nel comunicato stampa, la Lega ha attaccato anche i presunti effetti collaterali della pillola (che consente, va ricordato, un’interruzione di gravidanza più sicura rispetto all’operazione chirurgica). «Forse Palazzo Vecchio ignora gli effetti collaterali della pillola», scriveva Asciuti. «Nausea, vomito, diarrea, vertigini, oltre a possibili infezioni ed emorragie gravi. E, seppur rara in termini assoluti, può sopravvenire anche la morte, per non parlare della morte certa del figlio». «Non arretro di una virgola», ha detto il consigliere dopo le polemiche. «Confermo parola per parola». Come riporta la Repubblica, Asciuti non ha fatto marcia indietro nemmeno sulla scelta dei termini, su tutti “sarcofago”. «Parlano di sensibilità – ha detto – ma se davvero il governo ha tutta questa sensibilità, che risolva i problemi economici di tante giovani donne che decidono di abortire proprio per questo».
Immagine di copertina: Asciuti e Salvini, dal profilo Facebook del consigliere leghista
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