Coronavirus, Brusaferro (Iss): «Riaprire le scuole è prioritario. Il lockdown di Natale? Inevitabile, i dati non mentono»
Il decreto Natale, con le relative restrizioni, era necessario alla luce degli ultimi dati sul contagio da Coronavirus. A ribadirlo è il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, che evidenzia come i numeri siano ancora alti: «Se la situazione non fosse stata molto seria, non avremmo mantenuto una linea così rigorosa. I dati non mentono», ha detto al Corriere della Sera. E le festività di Natale e Capodanno sono l’occasione perfetta per il virus di circolare di casa in casa, tra riunioni di parenti e amici.
Cresce l’indice Rt
L’indice Rt, in una settimana, «è cresciuto dallo 0,77 allo 0,87». Un segnale «indiscutibile», dice, che «non possiamo permetterci di sottovalutare» e che indica, di fatto, una ripresa della circolazione del virus. Anche i tassi di occupazione degli ospedali non mentono: «33% nelle terapie intensive» (la soglia massima è del 30%) e «42% nell’area medica» (valore massimo 40%). I dati dei contagi, poi, non sono affatto incoraggianti: ieri 16.308 positivi e 553 morti in 24 ore.
Il consiglio, adesso, è quello di essere «attenti e rigorosi» durante le riunioni di famiglia, seppur limitate, nel periodo di Natale. Non basta un tampone rapido per abbracciare la nonna o un amico. «Bisogna aprire le finestre per cambiare l’aria quanto più è possibile», bisogna mantenere sempre il distanziamento sociale e indossare le mascherine.
Il nodo scuola
Infine il capitolo scuola. Riapriranno? Sono davvero un luogo di contagio? I monitoraggi hanno evidenziato che, «quando sono ben organizzate, i rischi non sono superiori agli altri contesti». Riaprire le scuole è prioritario: «Restano al primo posto», dice Brusaferro. Scuola, però, significa anche «movimenti precedenti e successivi all’ingresso negli edifici e all’uscita dove il pericolo di contagio deve essere contrastato». Dunque dai trasporti – che non dovrebbero essere sovraffollati, specialmente negli orari di punta – al problema dei nipoti che vanno a casa dei nonni il pomeriggio. Nonni che, come è noto, rientrano tra le categorie più a rischio.
L’unico modo per sfuggire al virus, secondo Brusaferro, resta il vaccino, anche se non può essere considerata come la soluzione a tutti i mali: «È un grande strumento che apre una prospettiva di fiducia. Fino a quando un’alta percentuale della popolazione non sarà immunizzata, però, dovremo continuare a fare molta attenzione».
Foto in copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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