Da «Bambino porta cocummella» a «Piace molto fare bercue»: ecco l’esame di Suárez, risposta dopo risposta
Circa 10 minuti di esame in tutto, tra domande concordate e risposte balbettanti. Luis Suárez si siede al cospetto degli esaminatori Lorenzo Rocca e Danilo Rini, all’Università per Stranieri, alle 14 del 17 settembre, per sostenere la prova di lingua italiana, livello B1, che nei giorni seguenti finirà al centro dell’inchiesta di Perugia. Ecco di seguito, lo svolgimento dell’esame superato dall’attaccante uruguaiano, domanda dopo domanda, risposta dopo risposta, rivelato da Repubblica nelle parti giudicate di interesse investigativo.
Prima parte
Rocca: Eccoci qua. Allora, possiamo iniziare con l’esame, intanto se ci parli un po’ di lei, se si può presentare.
Suarez: Io mi chiamo Luis, sono nato in Salto, Uruguay. Quando avevo 7 anni, poi (incomprensibile) da Uruguay. Sono sposato con mia moglie da 10 anni. Ho 3 figli, una bambina di 10 anni. Io avevo in Barcelon… Barcellona, da 6 anni! Io sono calciatore, professionista…
Rini: Abbiamo sentito, ahahaha.
Suarez: A 15 anni cominciare a…
Rini: …a giocare
Suarez: A giocare! Calcio. Nazionale Uruguay, poi all’Ajax, Olanda, poi al Liverpool. Poi, poi al Liverpool.
Rocca: E nel tempo libero che cosa ti piace fare?
Suarez: Mi piace tanto stare con la mia famiglia, nel tempo libero gioco alla Play Station, con miei figli. Dopo piace molto (incomprensibile) in Uruguay fare bercue, con i miei amici! Con mia famiglia. Stare insieme.
Seconda parte
Rocca: Allora, qui hai 4 immagini, ne può scegliere due, quelle che vuole. Se ce le può descrivere per favore.
Suarez: Questa! Ci sono due persone, una mamma e un bambino. Mamma aiuta aaa, poi aiuta…
Rocca: A fare i compiti.
Suarez: A fare i compiti! Eeee, bambino, una pena sul quaderno a fare…la mamma indossa una maglietta rossa. Bambini indossano camicia celeste. La mamma porta gli occhiali.
Rocca: Va bene, benissimo! Un’altra immagine.
Suarez: Ci sono quattro persone. Papà, mamà e bambino e bambine, a fare cibo.
Rocca: Benissimo!
Suarez: Il supermercato, la spesa.
Rini: La spesa, sì sì.
Suarez: A mangiare, il bambino porta cocummella.
Rini: Cocomeri, ahahahha.
Suarez: Sì, sì. Peperoni eee…
Rocca: Frutta e verdura.
Suarez: Frutta e verdura! Poi carrello. Mocio…molto (incomprensibile) molto felice i bambini.
Terza parte
Rocca: Senti, ormai è un po’ che vivi qui in Italia, qui a Perugia, siamo vicini di casa, come ti trovi, come stai qui a Perugia?
Suarez: Bene, molto contento. Famiglia molto felice, bambino scuola, ma poco preoccupato.
Rocca: Preoccupato? Perché?
Suarez: Porché non ho molto tempo qua a stare in famiglia, giocare alla Play Station, figli, fare una cosa con mia moglie. Torno, torno il pomeriggio, alle 3, sono un po’ preoccupato.
Rocca: Hai troppi impegni, torni stanco dal lavoro. Eee, forse dovresti andare a vedere qualche posto bello, con la tua famiglia, passare una gita…
Suarez: Va bene, buona idea, io parlare con mia moglie e (incomprensibile).
Rocca: Sì, chiedere.
Suarez: Chiedere a lui qualche…
Rocca: Qualche posto?
Suarez: Sì.
Rocca: Allora, vicino Perugia, una città molto famosa, non troppo grande, Assisi. Assisi famosa per San Francesco, per la cattedrale, potresti passare una bella giornata o domenica ad Assisi.
Suarez: Buona idea, parlare con mia moglie e domenica facciamo!
Rocca: Questa gita.
Suarez: Questa gita.
Rocca: Va bene, che dici può bastare?
Rini: Può bastare.
Rocca: In questi giorni, mmm.
Suarez: Molta pressione, molta pressioni.
Rocca: Eh sì sì, immagino.
Rini: Già sei stato abbastanza fortunato, perché solo l’orale… se no sarebbe stato un po’ più difficile.
Rocca: Sì però credo che nei prossimi mesi lei segua delle lezioni di italiano, no? Dovrà studiare italiano!
Suarez: Sì sì sì.
Rocca: Anche per capire meglio i compagni e vivere…
Suarez: Anche per cercare lavoro. Allora in Barcellona il giocatore, il giocatore o calciatore…
Rocca: Sono uguali.
Suarez: Calciatore parlare italiano, della Juventus, Pjanic.
Rocca e Rini: Ah, Pjanic, Pjanic.
Suarez: Parlare italiano.
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