Feste chiusi in casa? Cinque giochi da tavolo da recuperare per non tirare fuori i soliti classiconi
Cinema chiusi. Piste da sci chiuse. Quasi nessuna possibilità di spostarsi da un comune all’altro per un fare una giornata lontano da casa. E soprattutto una pandemia in corso. La maggior parte delle persone che stanno leggendo questo articolo passeranno le prossime settimane in casa, magari recuperando tutti i libri, i film e i videogiochi che non sono riusciti a finire negli ultimi mesi. Se il vostro carattere non è troppo ursino, una delle cose che potreste recuperare sono anche i giochi da tavolo. Magari mettendo da parte, per un Natale, i tradizionali RisiKo! e Monopoli (a meno che ci teniate proprio a finire quella partita cominciata nel Natale del 2016).
Sherlock, per avere ancora amici il prossimo Natale
Uno dei rischi più concreti dei giochi da tavolo è quello di rovinare legami già flebili con i contatti stretti. Contatti diventati sempre più importanti da mantenere, se non altro per potersi muovere da un comune all’altro. Se di solito i vostri pranzi di Natale finiscono tirandovi addosso i carro armati del RisiKo!, forse quest’anno potreste provare con un gioco collaborativo. In questa categoria non c’è un vincitore singolo o una squadra che si qualifica per prima: tutti lavorano insieme per raggiungere un unico obiettivo.
Sherlock – Consulente Investigativo può fare al caso vostro. Una volta aperta la scatola vi trasformerete negli Irregolari di Baker Street, un gruppo di collaboratori non ufficiali che dovranno aiutare l’investigatore più famoso di Londra a risolvere i casi che gli vengono commissionati. Il gioco è stato ristampato in Italia nel 2013 da Asterion Press, poi acquisita da Asmodee Editions. Al momento conta tre edizioni, in ognuna delle quali ci sono dieci casi da risolvere.
Dixit, divertente se avete un po’ di feeling
Non è un gioco per sconosciuti. Ideato da Jean-Louis Roubira e disegnato da Marie Cardouat, Dixit è un gioco che funziona quando conoscete bene chi è seduto con voi attorno al tavolo. Tutto si basa su un mazzo di carte, illustrato con immagini un po’ astratte che possono rappresentare qualsiasi cosa. C’è un coniglio in armatura, un orco che mangia una città, un uomo che sale le scale verso una porta costruita nel cielo.
Insomma. Dentro le carte di Dixit ognuno può vederci un po’ quello che vuole. Ogni giocatore a turno ricopre il ruolo di narratore e sceglie una frase per descrivere una delle carte che ha in mano. Ovviamente la frase non deve essere una descrizione della figura ma un concetto che si può riferire a quella figura. Ad esempio in una partita tra colleghi di lavoro l’orco che mangia una città potrebbe essere definito come “Quando il capo legge un nostro progetto”. Vince chi indovina più volte la carta descritta dal narratore.
El Dorado, trasformare il tavolo in una giungla del Sudamerica
Creato da Reiner Knizia e prodotto da Ravensburger, El Dorado è un gioco dal regolamento semplice che ha un solo obiettivo. I giocatori rivestono i panni di avventurieri che devono raggiungere, in una sfida tutti contro tutti, la mitica città dell’oro. La mappa del gioco è componibile, una caratteristica che rende sempre diverso il percorso necessario per arrivare alla meta. La mappa è divisa in caselle. Ogni casella può presentare ostacoli o terreni particolari che si possono superare solo con carte speciali distribuite nel mazzo di ogni giocatore. Per arrivare primi ad El Dorado bisogna quindi cercare di costruire il mazzo più efficiente possibile.
Kill The Unicorns, finalmente possiamo ammazzare questi unicorni
Leggiadro, potente, magico e affascinante. Negli ultimi anni l’unicorno è diventata una delle creature mitiche più diffuse (e sfruttate) nell’immaginario comune, dai pigiama–unicorno alle decine di pupazzi che lo rappresentano con code di qualsiasi colore. Era comprensibile quindi che prima o poi a qualcuno gli unicorni cominciassero a dare fastidio, tanto da arrivare a costruire un gioco in cui l’unico obiettivo è sterminarli. Kill The Unicorns è il gioco che ha vinto il premio Gioco dell’Anno nell’ultima edizione del Lucca Comics and Games. Attraverso un sistema di carte e segnalini è possibile cacciare questi sopravvalutati animali con una serie di trappole. Attenzione però: ogni unicorno ha bisogno della sua trappola.
Nome in codice, chiunque può essere l’assassino
Nome in codice è uno dei giochi da tavolo più noti degli ultimi anni, tanto da essere stato declinato in diverse versioni. Lanciato nel 2016 da Vlaada Chvátil, trasforma tutti i partecipanti in agenti segreti. Sul tavolo ci sono una serie di carte che si riferiscono a delle persone. Ci si divide in due gruppi: squadra rossa e squadra blu. Ogni gruppo deve riuscire a capire quali di queste persone sono agenti avversari, normali cittadini o assassini. Tutto si basa sulla capacità di trovare i collegamenti giusti tra una serie di parole con cui sono identificate le persone di cui bisogna svelare l’identità. Per i più maliziosi c’è anche una variante Vietata ai minori.
Foto: Moritz Schmidt per Unsplash
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