Verso il V-Day, il bugiardino dell’Aifa sul vaccino Pfizer e il modulo per il consenso: le informazioni da sapere prima della puntura
Sta per partire la campagna vaccinale in Italia: la data del V-day, fatta ricadere in coordinamento con l’Europa il 27 dicembre, è alle porte. E le prime 9.750 dosi del vaccino denominato Comirnaty, ovvero quello prodotto da Pfizer e Biontech, sono arrivate alla frontiera del Brennero la mattina di Natale. Il tir, partito dal Belgio, sarà scortato dai carabinieri fino all’ospedale Spallanzani di Roma. Intanto, l’Ordine nazionale dei biologi ha pubblicato sul proprio sito il modulo del consenso per il vaccino Cominarty. Chiunque si sottoponga alla somministrazione del farmaco biologico contro il Coronavirus dovrà firmare un documento in cui ammette di essere stato «correttamente informato con parole a me chiare, ho compreso i benefici ed i rischi della vaccinazione». Tra le note informative allegate al modulo, poi, si legge che «possono essere necessari fino a 7 giorni dopo la seconda dose per sviluppare la protezione contro il Covid-19».
Quindi, considerando i 21 giorni che devono intercorrere tra prima e seconda somministrazione, la risposta immunitaria dei pazienti avverrà dopo circa un mese dalla prima dose. Nel modulo, oltre all’elenco degli ingredienti contenuti nel vaccino, compare una lunga lista di reazioni avverse, divise in tre categorie: molto comuni, non comuni e rare. Tra le più frequenti, rientrano la febbre, i dolori articolari e muscolari, il mal di testa. Queste reazioni possono interessare un paziente ogni 10 vaccinati. Le reazioni cosiddette non comuni, ovvero quelle che riguardano una persona ogni 100, annoverano l’ingrossamento dei linfonodi. Tra le reazioni avverse rare, «state segnalate alcune gravi reazioni allergiche», si legge nella nota informativa.
Il documento spiega quali sono i sintomi indotti da una reazione allergica di questo tipo: orticaria, gonfiore del viso, della lingua o della gola e respirazione difficoltosa. Poi, al termine della nota, un punto sugli effetti a lungo termine del farmaco: «Non e? possibile al momento prevedere danni a lunga distanza». L’Agenzia italiana del farmaco, intanto, ha pubblicato sul proprio sito web una guida strutturata in 35 domande e relative risposte sul vaccino Comirnaty.
Dalle modalità di somministrazione, «due iniezioni, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra», alle stime sulla protezione indotta dal vaccino, «la durata della protezione non è ancora definita con certezza perché il periodo di osservazione è stato necessariamente di pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che la protezione dovrebbe essere di almeno 9–12 mesi». Persino l’Aifa, quando non possiede informazioni certe su questioni inerenti al vaccino, preferisce lasciare sospese le risposte alle domande che comunque riporta nelel sue Faq.
Non compare sul modulo del consenso da firmare prima del vaccino, ma l’Aifa lo considera un ragguaglio importante da comunicare, un effetto indesiderato del farmaco osservato su una persona ogni mille: «Debolezza nei muscoli di un lato del viso, paralisi facciale periferica acuta». L’Agenzia, dopo un elenco di spiegazioni sulle condizioni specifiche degli individui, dalla maternità alla predisposizione alle allergie, riferisce che saranno 286 gli ospedali a somministrare le dosi. Nella guida dell’Aifa, le primule dell’architetto Stefano Boeri da installare nelle piazze italiane non sono nemmeno citate.
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