Recovery Plan, l’attacco di Renzi: «Il piano di Conte è un collage raffazzonato e senz’anima: o cambia o Iv lascia il governo» – Il video
Un «mappazzone», direbbe Bruno Barbieri a MasterChef. Che nella versione politica di Matteo Renzi diventa oggi un «collage raffazzonato e senz’anima». Così il leader e fondatore di Italia Viva definisce il piano del premier Giuseppe Conte per il Recovery Fund. «Pensiamo che il piano predisposto dal presidente del Consiglio manchi di ambizione, sia senz’anima, si vede che non c’è un’unica mano che scrive», dice Renzi in conferenza stampa oggi al Senato. «Il piano è un collage talvolta raffazzonato di pezzi di diversi ministeri. Si vede la mano burocratica di chi mette insieme i pezzi». Un vero e proprio attacco, l’ennesimo. Mentre il Pd, dal canto suo, ribadisce oggi che la cabina di regia per il Recovery Fund dovrà avere una struttura sussidiaria, quindi di supporto, alla Pubblica amministrazione e non sostitutiva e dovrà anche interagire e aiutare le amministrazioni periferiche che altrimenti potrebbero avere problemi nella gestione dei progetti.
L’aut aut
«Quando parlo di qualche settimana dico che non si può tirare troppo sulle lunghe», prosegue l’ex premier. «Se c’è l’accordo» sul Recovery «bene, si va avanti, se non c’è l’accordo è evidente che faranno senza di noi e le ministre si dimetteranno. Non siamo alla ricerca di poltrone ma di idee». «Non farei una graduatoria, ma mi piacerebbe che sui punti sui quali ci avete detto di “no” ci venga spiegato il perché», prosegue Renzi. «Perché i servizi segreti debbano non vedere assegnata la delega. perché le opere sulle case popolari non debbano essere fatte. Perché quando diciamo che bisogna dare ai sindaci ci viene detto di no? Noi non vogliamo che si facciano scherzi sui temi sulla sicurezza e chiediamo che il presidente del Consiglio affidi la delega ai servizi ad una persona terza», dice Renzi. Intanto, in serata, fonti di governo fanno sapere che domani, martedì, ci sarà un tavolo al ministero dell’Economia e delle Finanze con Pd e M5s proprio per discutere del Recovery plan e di eventuali modifiche.
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