Morto il magnate dei videogame Lin Qi: la polizia segue la pista dell’avvelenamento
Il magnate cinese dei videogame Lin Qi è morto il giorno di Natale e, secondo quanto riporta la Cnn, la polizia sta seguendo la pista dell’avvelenamento. Lin Qi era presidente dell’azienda Yoozoo, nota per Game of Thrones: Winter Is Coming. Il 26 dicembre il consiglio di amministrazione della società ha rilasciato una dichiarazione che confermava la morte del fondatore e presidente: «Gli amministratori, i supervisori, il senior management e tutti i dipendenti della società esprimono le loro più sentite condoglianze per la scomparsa del signor Lin Qi», si legge nella dichiarazione. Un collega di Lin, un uomo di 39 anni identificato solo con il suo cognome, Xu, è stato arrestato a Shanghai. La polizia ha detto che Xu è «sospettato di aver commesso un crimine importante».
L’ascesa del fondatore di Yoozoo
Si ritiene che Lin avesse un patrimonio netto di circa 6,8 miliardi di yuan (poco più di 1 miliardo di dollari), secondo la Hurun China Rich List, avendo sfruttato al meglio il ruolo di star conquistato nel redditizio mercato cinese dei videogiochi, con un’incursione anche nella produzione cinematografica. Lin aveva fondato Yoozoo nel 2009 e l’aveva guidata con successo in un periodo in cui l’industria dei giochi aveva visto una forte esplosione e cambiamenti sostanziali, spostandosi ad esempio verso il settore della telefonia, e aveva dovuto far fronte alla stretta da parte delle autorità di regolamentazione di Pechino.
Leggi anche:
- Il vaccino Sinopharm efficace al 79%, secondo la casa farmaceutica cinese. In sperimentazione in Argentina, Egitto e Marocco
- Lì dove tutto è cominciato: a Wuhan migliaia di persone in strada per il conto alla rovescia per il 2021
- Alibaba nel mirino di Pechino: il governo annuncia un’indagine antitrust. Crolla il titolo in Borsa
- Monta il boicottaggio contro Huawei per il riconoscimento facciale che scova gli uiguri, Griezmann scarica lo sponsor
- Hong Kong, il calvario di Joshua Wong: condannato al carcere per la quarta volta
- In carcere di nuovo il leader delle proteste di Hong Kong Joshua Wong: si è dichiarato colpevole
- Hong Kong, libero su cauzione il magnate dei media pro-democrazia Jimmy Lai: incoraggia i suoi a «combattere»