Capodanno in zona rossa fino al 3 gennaio: coprifuoco fino alle 7. Le ipotesi sulle riaperture di palestre, cinema e musei
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Sarà un Capodanno insolito quello per il 2021, innanzitutto perché tornerà la zona rossa con l’inizio del nuovo anno. Addio ai festeggiamenti in piazza, ai brindisi con decine di amici e ai grandi cenoni. Sarà un Capodanno in solitaria con un coprifuoco fissato alle 22. Nessuna deroga. Dal 31 dicembre al 3 gennaio, e poi dal 5 al 6 gennaio l’Italia sarà in zona rossa, così come stabilito dal decreto Natale per contenere la pandemia del Coronavirus. L’unico giorno di tregua sarà il 4 gennaio.
Coprifuoco esteso fino alle 7 del mattino per Capodanno
Scordiamoci, dunque, i negozi aperti o la libertà di movimento all’interno dello stesso comune (finisce oggi la zona arancione e riprenderà solo nella giornata del 4 gennaio). Da domani, 31 dicembre, tutto andrà giustificato con autocertificazione. La grande novità è che tra il 31 dicembre e il 1° gennaio il coprifuoco sarà in vigore dalle 22 alle 7 del mattino mentre per tutti gli altri giorni rimarrà tra le 22 e le 5.
La deroga dello spostamento per andare a trovare amici o parenti
Come già accaduto nei giorni di zona rossa a Natale, non sarà possibile uscire di casa se non per lavoro, salute o necessità. Dunque – solo per fare un esempio – sarà possibile andare al supermercato, a prendere una pizza o a dal parrucchiere. Sarà possibile chiaramente recarsi in ospedale o al lavoro, in qualsiasi momento. Resta salva, inoltre, la deroga che consente di raggiungere un amico o un parente, nell’ambito della stessa regione, nel rispetto del coprifuoco e nel limite comunque di 2 persone (esclusi i minori di 14 anni) che potranno recarsi presso un’abitazione privata, una sola volta al giorno, anche se si trova in un comune diverso da quello di residenza. È bene ricordare che il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre consentito
Chiusi negozi, bar e ristoranti aperti solo per asporto e domicilio
Per bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie consentita solo la vendita da asporto (con limite fissato alle ore 22) e le consegne a domicilio. Non si può nemmeno comprare del cibo da asporto da consumare in prossimità del locale. Per fare un esempio, una volta acquistata la pizza, questa andrà consumata a casa e non lì vicino. I negozi (così come i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi) resteranno chiusi, tranne quelli di alimentari. Aperte, invece, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie oltre ai supermercati.
Cosa succede dal 7 gennaio 2021
E dal 7 gennaio? Addio alle restrizioni natalizie ma non tutto tornerà alla normalità. Non sarà un liberi tutti. Almeno fino al 15 gennaio resterà in vigore la divisione in fasce (giallo, arancione e rosso). Le scuole dovrebbero riaprire proprio il 7 gennaio mentre bar e ristoranti dovranno attenersi alle regole delle fasce di appartenenza. Se in zona gialla, ad esempio, resteranno aperti fino alle 18; se in rossa o arancione solo asporto e consegne.
Musei verso la riapertura, le palestre dovranno attendere ancora
I primi a riaprire potrebbero essere i musei (forse già il 16 gennaio), seguiti a distanza da cinema e teatri. Ma tutto dipenderà dai dati epidemiologici delle prime due settimane di gennaio. Palestre e piscine, invece, potrebbero riaprire al pubblico tra un mese mentre nessuno spiraglio sembra esserci per gli stadi. A confermarlo è lo stesso ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: «Penso sia possibile, seppur con alcune limitazioni, riaprire palestre, piscine e centri di danza entro la fine di gennaio» ha dichiarato, intervenendo al programma di Rai 3 Agorà. E gli stadi? «È un mio desiderio ma non credo che accadrà a gennaio. Per un motivo semplice, dobbiamo avere una scala di priorità. E su quelle priorità dobbiamo concentrarci».
Da sapere:
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