In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀImmigrazioneInchiesteIntegrazioneOmicidiTrentino-Alto Adige

Omicidio Agitu Gudeta, confessa il collaboratore: violentata prima di ucciderla per uno stipendio non pagato

30 Dicembre 2020 - 10:16 Fabio Giuffrida
L’uomo si occupava del pascolo delle capre per l’azienda agricola fondata da Agitu Gudeta. Imprenditrice e simbolo di integrazione in Italia, era fuggita dall’Etiopia nel 2010

L’ha colpita con un martello, quattro o cinque volte, poi l’ha violentata mentre era ancora a terra agonizzante. A confessarlo è stato Adams Suleimani, 32 anni, ghanese, che stanotte ha raccontato tutti i dettagli dell’omicidio di Agitu Gudeta, 42 anni, imprenditrice etiope e allevatrice di capre, trovata morta ieri nella sua casa di Frassilongo, in provincia di Trento. Una fine atroce. I sospetti, in realtà, si sono concentrati fin da subito sul giovane che si occupava del pascolo delle capre per l’azienda agricola fondata dalla donna. Ora si trova in carcere.

La sua azienda di allevamento

Agitu Gudeta, fuggita dall’Etiopia nel 2010, aveva creato la “Capra felice”, un’azienda di allevamento conosciuta in tutta Italia. A Trento, poi, aveva aperto un punto vendita di formaggi e prodotti cosmetici a base di latte di capra. Amava il suo lavoro, come si vede chiaramente dai video postati su Facebook.

Violenze, persecuzioni e razzismo

FACEBOOK | Agitu Gudeta aveva aperto un’azienda di allevamento in Trentino

La vita di Agitu Idea Gudeta, classe 1978, laureata in Sociologia, simbolo di integrazione, non è stata facile. Scappata dall’Etiopia, a causa di violenze e persecuzioni (si era schierata contro l’accaparramento delle terre da parte delle multinazionali), era arrivata in Trentino ottenendo lo status di rifugiata. Il suo obiettivo principale, da quel momento, era salvare la capra mochena dall’estinzione. Da qui l’idea di aprire un’azienda di allevamento. In Italia, però, non erano state tutte rose e fiori: aveva ricevuto anche minacce a sfondo razzista da parte di un uomo, poi condannato a 9 mesi per lesioni.

Cosa è successo

FACEBOOK | Agitu Gudeta aveva 42 anni, era fuggita dall’Etiopia nel 2010

Ieri il delitto. Da una prima ricostruzione, sembrerebbe che l’omicidio sia maturato per motivi economici, forse per uno stipendio che l’uomo – un suo collaboratore che ha confessato nella notte – sosteneva non essere stato pagato. Uccisa a martellate con un colpo alla testa che, per lei, è stato fatale. Il corpo è stato trovato nella sua camera da letto. Da stabilire ancora l’ora del decesso: Agitu Gudeta, infatti, non si è presentata all’appuntamento che aveva preso con un geometra per l’ampliamento della sua azienda agricola. Appuntamento fissato per la mattina.

Foto in copertina: FACEBOOK | AGITU GUDETA

Continua a leggere su Open

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti