Coronavirus, Locatelli: «In arrivo 62 milioni di dosi tra Pfizer e Moderna». Brusaferro (Iss) sugli ospedali: «5 Regioni a rischio sovraccarico»
«I sacrifici stanno dando frutti». La cabina di regia, istituita dal governo per monitorare l’andamento del Coronavirus nelle varie Regioni, ha tenuto la consueta conferenza stampa di aggiornamento sull’epidemia. Hanno parlato di una «curva in decrescita, seppur rallentata» il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, e il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. «I sacrifici stanno dando frutti, perché è evidente che la curva epidemica rimane sotto controllo, pur con lieve incremento di Rt su base nazionale», ha dichiarato Brusaferro. Secondo il numero uno dell’Iss, l’effetto del Natale potremmo vederlo solo a partire da metà gennaio.
Fonte: Ministero della Salute/ Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Locatelli: «Altre 10 milioni di dosi da Moderna»
«Questo fine anno deve essere salutato come un raggio di sole dopo la buia notte del 2020». Non ha dubbi il presidente del Consiglio superiore di Sanità: il vaccino è la più grande e la più bella notizia di questo difficile 2020. E anche sui numeri e sulla distribuzione, secondo Franco Locatelli, le cose non vanno male: «Oltre alle prime 470 mila dosi di vaccino – ha detto – vi saranno a gennaio, ogni settimana, dalle 450 mila alle 490 mila dosi. Leggere che il Paese è in ritardo mi sembra ingeneroso e largamente prematuro».
Il 6 gennaio, ha confermato Locatelli, l’Ema ha in programma l’ok a Moderna. «Oltre ai 40 milioni e più di dosi di Pfizer, ne arriveranno altre 10,6 milioni di Moderna. E vi è in corso in fase avanzata di negoziazione la possibilità di acquisire altre 10,6 milioni di dosi da Moderna. Quindi – ha aggiunto il presidente del Css – sommando dosi di Pfizer e Moderna, sostanzialmente arriviamo a sfiorare le 62 milioni di dosi».
Fonte: Ministero della Salute/ Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Rt e ospedali: 5 regioni a rischio
Fonte: Ministero della Salute/ Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Per quanto riguarda l’indice Rt, resta ancora più basso di 1, «ma è in leggera ricrescita rispetto alla settimana scorsa». Liguria, Calabria e Veneto hanno subito un peggioramento seppur lieve e sotto la soglia dell’1, mentre altre Regioni, come Puglia e Basilicata, hanno l’Rt introno a 1.
Fonte: Ministero della Salute/ Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Cinque regioni, poi, hanno una probabilità superiore del 50% di superare la soglia critica di occupazione posti letto in area medica entro 30 giorni, e 3 regioni per le terapie intensive. «La situazione è in miglioramento ma c’è una quota importante di regioni che comunque è ancora sopra soglia per il sovraccarico di aree mediche», ha specificato Brusaferro.
Immagine di copertina: EPA/Gary Coronado
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