Coronavirus. Un servizio di Studio Aperto svela le false vaccinazioni? No, ecco come è andata
Ha fatto il giro dei social il fermo immagine di un servizio di Studio Aperto, TG di Italia 1, in cui una operatrice sanitaria inscenerebbe una finta vaccinazione anti Covid19. La prima cosa che risulta curiosa è il fatto che non mostri il braccio mantenendo il camice addosso per farsi il vaccino.
La scena viene diffusa sui social con l’obiettivo di sostenere che le vaccinazioni del V-Day non siano vere e utili alla propaganda dei governi.
Per chi ha fretta
- Il video è stato girato a Codogno.
- La scena era una simulazione, la vera vaccinazione è stata ripresa dopo.
Analisi
Immagini simili sono state diffuse anche da utenti polacchi, come possiamo notare dal seguente tweet del 29 dicembre 2020:
Tra coloro che hanno diffuso l’immagine in Italia troviamo il giornalista Cesare Sacchetti con un tweet del 4 gennaio in cui sostiene che le persone vivano in un Matrix, ma che a differenza del protagonista del film «non sanno di divere in un mondo falso».
La diffusione di quel fermo immagine è stata esponenziale. Le stesse scene sono state trasmesse dal canale televisivo cinese CGTN come possiamo vedere in un tweet del 28 dicembre:
In realtà, il servizio è stato girato a Codogno, in Lombardia, ed è possibile riscontrarlo attraverso un video pubblicato il 27 dicembre 2020 nel canale Youtube di Alanews: la stessa operatrice sanitaria, all’interno della medesima struttura e probabilmente in quello stesso giorno, ha anche fatto delle vere vaccinazioni. Nel secondo video, infatti, la divisa dell’operatrice sanitaria resta la stessa, ma la paziente che si sottopone al test scopre il braccio e l’operatrice prende l’accortezza di coprire il braccialetto al polso con il guanto sanitario monouso:
Ulteriore prova è il luogo, lo stesso in entrambi i video così come la stessa infermiera (che nel video della finta vaccinazione non copre con il guanto il braccialetto):
Conclusioni
La scena della finta vaccinazione risulta dimostrativa mentre le vere iniezioni sono state fatte lo stesso giorno presso la stessa struttura di Codogno. I servizi televisivi non lo spiegano, lasciando gli utenti in balia di possibili dubbi (alimentati ad arte) su come siano effettivamente andate le cose.
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