Vaccini, oltre mezzo milione di dosi somministrate in tutta Italia. In Lombardia accordo con i medici di base
«Le vaccinazioni vanno avanti molto bene, l’Italia è prima nel rapporto tra popolazione e vaccinati, e in serata sfioreremo i 500 mila vaccinati». Lo aveva anticipato nel tardo pomeriggio Francesco Boccia, ministro degli Affari Regionali. E così è stato: secondo l’ultimo aggiornamento diffuso da palazzo Chigi, in tutta Italia sono state 501.683 le dosi di vaccino somministrate alla fine della prima vera settimana di campagna (dato aggiornato alle 23.52 dell’8 gennaio). Ancora in aggiornamento il report serale del commissario Domenico Arcuri. In tutto, i sieri consegnati da Pfizer/BioNTech all’Italia sono 918.450: ne sono stati fatti poco meno della metà (49,6%). Entro martedì sono attese altre 470 mila dosi.
«Siamo assolutamente ai vertici nel continente europeo per numero di vaccinazioni», ha assicurato il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, che ha sottolineato come si sia entrati da qualche giorno nel vivo della campagna. Lunedì 11 gennaio arriveranno anche le prime 100 mila dosi del vaccino di Moderna, il secondo approvato in tutta Europa, più semplice da trasportare e conservare.
Sembrano assestarsi anche i ritmi regionali che, dopo un inizio a rilento, stanno man mano accelerando. Una cosa positiva, considerando anche lo spettro della terza ondata che si fa sempre più ingombrante, e le sue conseguenze: come aveva avvertito Arcuri, «sarebbe complicato portare avanti la vaccinazione nel mezzo di una recrudescenza della curva epidemica». Una nuova impennata dei ricoveri, infatti, catalizzerebbe le energie di quella parte di personale sanitario ora impegnato nelle somministrazione. Anche se, assicura il commissario, a breve dovrebbero arrivare i 15 mila rinforzi garantiti con il bando per il reclutamento di personale.
Intanto in Lombardia, la Regione che ha ricevuto più dosi di tutti e che ha inizialmente fatto discutere per la sua partenza in sordina, ha raggiunto un accordo per far somministrare il siero anche ai medici di base. Passi in avanti anche in Emilia-Romagna, dove si è pronti a fare i vaccini anche di notte: «Ho detto ai direttori delle Asl di tenersi pronti anche per aperture notturne, se serve», ha annunciato il presidente Stefano Bonaccini, secondo il quale «sarà necessario coinvolgere anche i medici di base per ampliare la platea vaccinale». La Campania darà un documento di certificazione a chi è stato vaccinato – il cosiddetto “patentino”, citato dal presidente Vincenzo De Luca in una diretta Facebook.
In Europa
Nel frattempo, secondo quanto rende noto l’Eliseo, Emmanuel Macron, Angela Merkel e Ursula von der Leyen sono «determinati a continuare» nel «coordinamento europeo» per l’acquisto di vaccini da parte dell’Unione europea. «Questo coordinamento europeo deve coprire sia gli ordini di vaccini che i siti di produzione in Europa». E oggi la presidente von der Leyen ha annunciato di aver raddoppiato l’ordine per le dosi del vaccino Pfizer.
Immagine di copertina: Joseph Prezioso / AFP
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