Oggi le nuove fasce per le regioni, caos sul ritorno a scuola: le date del rientro in classe e quelle che possono cambiare
Ancora caos e incertezze sulla riapertura delle scuole superiori italiane. A poter far slittare ulteriormente la ripresa delle lezioni in presenza al 50% negli istituti superiori italiani, prevista per l’11 gennaio, influiranno le decisioni del Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati della Cabina di regia sull’andamento della epidemiologico della pandemia di Coronavirus in Italia, potrebbero valutare dei rinvii a livello regionale, in base all’andamento dei contagi. Un report di monitoraggio, quello dell’Iss, che con tutte le probabilità certificherà un peggioramento della situazione in molte regioni, con indice Rt sopra la soglia critica dell’1, e una curva di contagi nuovamente in risalita.
E così, dopo i due giorni di zona gialla ‘rafforzata’ (7 e 8 gennaio) e due di fascia arancione (9 e 10 gennaio) con validità sull’intero territorio nazionale, da lunedì 11 l’Italia, a livello regionale, tornerà a essere suddivisa nelle tre zone ormai note: gialla dove l’indice Rt sarà sotto l’1, arancione in caso di indice pari tra 1 e rossa dove supererà l’1,25. Da queste decisioni scatteranno di conseguenza le relative nuove misure restrittive, che avranno inevitabilmente impatto anche sulla riapertura delle scuole superiori.
Già, perché con un eventuale passaggio delle varie regioni in zona arancione o rossa, in tal caso gli istituti superiori dovranno continuare con la didattica a distanza al 100% per almeno altre 2 settimane. Diverse regioni hanno già anticipato la proroga della riapertura degli istituti superiori con ordinanze regionali ad hoc: basti pensare a Veneto, Lombardia, Friuli Venezia-Giulia, Campania e Marche. Ma altre regioni brancolano ancora nel buio, in attesa dell’assegnazione della fascia in base all’andamento dei contagi.
Quando riapriranno le scuole superiori, tra ordinanze regionali e nuova classificazione dell’Iss?
- VALLE D’AOSTA, 11 gennaio: la regione dovrebbe rientrare in fascia gialla, con inizio delle lezioni in presenza al 50% a partire da lunedì 11 gennaio;
- PIEMONTE, inizio incerto tra 18 e 25 gennaio: malgrado la regione attraverso un’ordinanza abbia stabilito lo slittamento della riapertura degli istituti superiori al 18 gennaio, ci sono alte probabilità che passi in zona arancione, e di conseguenza l’ipotetica riapertura slitterebbe, di fatto, di almeno ulteriori due settimane, dal 25 gennaio;
- LIGURIA, inizio incerto tra 11 e 25 gennaio: con un indice Rt poco inferiore all’1, la Liguria è una delle regioni più in bilico. Qualora dovesse rientrare in fascia gialla le scuole superiori riaprirebbero l’11 gennaio; se invece dovesse rientrare in fascia arancione la didattica in presenza slitterà di almeno due settimane, ossia al 25 gennaio;
- LOMBARDIA, inizio 25 gennaio: la regione ha autonomamente deciso di far slittare la riapertura delle scuole superiori dopo un confronto con il Comitato tecnico-scientifico lombardo, di conseguenza, a prescindere dalla fascia in cui rientrerà a livello nazionale (probabilmente arancione). Le lezioni proseguiranno con la dad almeno sino al 24 gennaio, con relativo rientro in classe ipoteticamente fissato al 25 gennaio;
- TRENTINO-ALTO ADIGE, inizio 7 e 11 gennaio: le province autonome di Trento e Bolzano dovrebbero rimanere in fascia gialla. Nella provincia autonoma di Trento le scuole superiori hanno già riaperto ieri, 7 gennaio, con didattica in presenza al 75%. Nella provincia autonoma di Bolzano gli istituti superiori dovrebbero ripartire con la didattica in presenza dall’11 gennaio;
- VENETO, inizio 1 febbraio: la regione oscilla tra la fascia arancione e quella rossa. Tuttavia, il governatore Luca Zaia, con un’ordinanza regionale, ha posticipato il rientro degli studenti delle scuole superiori non avverrà prima del 1 febbraio;
- FRIULI VENEZIA-GIULIA, inizio 1 febbraio: la regione guidata da Massimiliano Fedriga oscilla tra zona gialla e arancione. Tuttavia con un’ordinanza regionale valida dal 7 al 31 gennaio si è stabilito il proseguimento della didattica a distanza per le scuole superiori, con ritorno alle lezioni in presenza previsto per il 1 febbraio;
- EMILIA-ROMAGNA, inizio incerto tra 11 e 25 gennaio: la regione guidata da Stefano Bonaccini oscilla tra la fascia gialle e quella arancione. Nel primo caso le scuole superiori riprenderanno con didattica in presenza al 50% già dal’11 gennaio. Qualora dovesse rientrare in fascia arancione si dovrà attendere il 25 gennaio;
- TOSCANA, inizio 11 gennaio: la regione dovrebbe rientrare in fascia gialla e di conseguenza le scuole superiori dovrebbero riaprire con didattica in presenza al 50% lunedì 11 gennaio;
- MARCHE, inizio 1 febbraio: nella regione guidata da Francesco Acquaroli, che oscilla tra fascia gialla e arancione, si è stabilito con un’ordinanza il mantenimento della dad per le scuole superiori sino al 31 gennaio; pertanto il ritorno in classe è previsto per il 1 febbraio;
- UMBRIA, inizio incerto tra 11 e 18 gennaio: la regione guidata da Donatella Tesei dovrebbe rientrare in fascia gialla. Tuttavia, malgrado il rientro in classe sia previsto per l’11 gennaio con lezioni in presenza al 50%, la regione sta tuttora valutando se far slittare di una settimana la riapertura degli istituti superiori, che slitterebbe così al 18 gennaio;
- LAZIO, inizio incerto tra 11 e 25 gennaio: la regione guidata da Nicola Zingaretti oscilla tra la fascia gialla e quella arancione. Nel primo caso le scuole riapriranno con didattica in presenza al 50% dall’11 gennaio, mentre in caso di passaggio in zona arancione si continuerà con la dad sino al 25 gennaio;
- ABRUZZO, inizio 11 gennaio: la regione dovrebbe rimanere in fascia gialla e le lezioni in presenza al 50% per le scuole superiori dovrebbero ripartire dall’11 gennaio;
- MOLISE, inizio 11 gennaio: la regione dovrebbe rimanere in fascia gialla e le lezioni in presenza al 50% per le scuole superiori dovrebbero ripartire dall’11 gennaio;
- CAMPANIA, inizio 25 gennaio: la regione guidata da Vincenzo De Luca dovrebbe rimanere in fascia gialla. Tuttavia, in base all’ordinanza regionale, la ripresa delle lezioni in presenza per la scuola secondaria è rimandate al 25 gennaio;
- PUGLIA, inizio incerto tra 18 e 25 gennaio: la regione guidata da Michele Emiliano oscilla tra la fascia gialla e quella arancione. Nel primo caso l’attività didattica a distanza dovrebbe comunque durare fino al 15 gennaio, con rientro in presenza al 50% dal 18 gennaio. In caso di slittamento in fascia arancione, gli istituti superiori secondari dovrebbero riprendere l’attività in presenza al 50% dal 25 gennaio;
- BASILICATA, inizio incerto tra 11, 18 e 25 gennaio: la regione guidata da Vito Bardi oscilla tra la zona gialla e quella arancione. In caso di fascia gialla le lezioni dovrebbero iniziare l’11 gennaio con didattica in presenza al 50%. Tuttavia la regione sta tuttora valutando se far slittare tale inizio al 18 o al 25 gennaio. Qualora invece la regione dovesse finire in zona arancione, scatterebbe automaticamente il rinvio delle lezioni in presenza per le scuole superiori al 25 gennaio;
- CALABRIA, inizio 1 febbario: la regione oscilla tra la fascia gialla e quella arancione. Ma in qualsiasi è stata emanata un’ordinanza regionale che prevede il mantenimento della didattica a distanza per le scole superiori fino al 31 gennaio, con conseguente rientro in classe previsto per il 1 febbraio;
- SICILIA, inizio incerto tra 25 gennaio e 8 febbraio: la regione potrebbe finire o in zona arancione o in zona rossa. Di conseguenza la ripresa della didattica in presenza non potrebbe avvenire non prima del 25 gennaio. E non è detto dai prossimi monitoraggi la situazione possa subito migliorare (passando o restando in zona arancione, per esempio), tant’è che gli studenti delle scuole superiori potrebbero tornare a far lezione in presenza non prima dell’8 febbraio.
- SARDEGNA, inizio incerto tra 18 gennaio e 1 febbraio: la regione guidata da Christian Solinas dovrebbe restare in fascia gialla. Nonostante ciò, si valuta comunque un rinvio della didattica in presenza al 50% per gli studenti e le studentesse delle scuole superiori. La regione dovrà decidere con un’ordinanza se far tornare tra i banchi i propri studenti o il 18 gennaio o, addirittura, il 1 febbraio.
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