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Un sostenitore di Trump al Campidoglio era un comunista, antifa o neonazista? Tre teorie senza prove

08 Gennaio 2021 - 07:26 David Puente
Gli utenti cercano di dimostrare che i protagonisti dell’assalto al Campidoglio siano finti, intrusi o parte di un pensiero politico, ma lo fanno sbagliando tutto

L’assalto al Campidoglio americano ha generato numerose teorie sui suoi protagonisti. Uno di questi, un uomo con la barba e capelli lunghi vestito con una felpa gialla è stato etichettato come un comunista, un antifa o un neonazista.

Tra i presenti c’erano molti seguaci della setta complottista QAnon che, come suo solito, riesce a trovare complotti anche contro i loro stessi membri come nel caso di Jake Angeli, lo sciamano QAnon.

Per chi ha fretta

Analisi

«I famosi seguaci di #Trump con la falce e martello tatuata. Ma guardate poi quanto sò finte ste foto» scrive in un tweet l’utente Cristina Cersei (@cris_cersei) mostrando il presunto dettaglio nella foto diventata virale:

In realtà quel tatuaggio non raffigura il simbolo della falce e martello comunista, ma quello di un videogioco chiamato «Dishonored» come facilmente riscontrabile nel portale di Steamcommunity:

Chiuso questo capitolo se ne apre un altro. Qualcuno sostiene che sia un “sinistro” per il semplice fatto che assomigli a una persona ritratta in un sito Antifa. A sostenerlo è l’utente Lin Wood (@LLinWood, attualmente sospeso da Twitter) in un tweet del 6 gennaio 2021:

Indisputable photographic evidence that antifa violently broke into Congress today to inflict harm & do damage. NOT @realDonaldTrump supporters. Do not be fooled. Trump supporters are peaceful. It was antifa that created the violence in our cities over the past several months.

La persona ritratta nel sito Phillyantifa.org non è un Antifa. Si tratta di Jason Tankersley, un neonazista americano. Nella foto si trova insieme a un altro neonazista, Matthew Heimbach, ma manca all’appello il terzo: Steve Smith, co-fondatore del gruppo neonazi Keystone State Skinheads della Pennsylvania.

A questo punto parte una terza narrativa, quella che vede l’uomo dalla felpa gialla un noto neonazista. L’identificazione viene fatta attraverso i tatuaggi presenti nelle mani, come possiamo notare dalla seguente immagine diffusa sui social e pubblicata come risposta all’utente Lin Wood:

Il profilo Facebook di Jason Tankersley è liberamente consultabile da chiunque, incluse le sue foto. Grazie a una di queste è possibile notare chiaramente che i tatuaggi nelle rispettive mani sinistre non è lo stesso:

Lo stesso discorso vale per i tatuaggi nelle rispettive mani destre dove notiamo che, oltre che ad essere diversi, ne mancano alcuni nelle dita dell’uomo con la felpa gialla:

C’è un ultimo particolare. Nelle foto pubblicate di recente, ma basta notare quelle di luglio 2020, notiamo che Jason Tankersley è letteralmente cambiato: niente barba, capelli corti e tatuaggi completamente coperti per nascondere il passato neonazi. In una foto del 2018 , riportata sotto a sinistra, si vede ancora il braccio sinistro riportante un simbolo inequivocabile, mentre rimangono invariati quelli tatuati nei piedi.

Conclusioni

Le prove fornite dagli utenti, sospesi o meno da Twitter, non dimostrano che l’uomo dalla felpa gialla che ha fatto parte dell’assalto al Campidoglio sia un comunista, un antifa o un neonazi. Sembra, piuttosto, un amante dei videogiochi che sostiene Donald Trump al punto da irrompere all’interno del Campidoglio.

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