«Non rinunciare mai alle tue armi». Viaggio dentro TheDonald, il rifugio online dei più accaniti sostenitori di Trump
Keyboard warrior. Secondo UrbanDictionary, una persona che è incapace di esprimere la sua rabbia attraverso la violenza fisica e che quindi decide di usare la violenza verbale in rete. Nel gergo italiano, leoni da tastiera. La sera del 6 gennaio, mentre Capitol Hill veniva assaltata dai sostenitori di Trump, è stato chiaro che queste definizioni non funzionano poi così tanto. Chi passa le giornate e seminare violenza sul web, prima o poi quella violenza vuole metterla in pratica davvero. A 48 ore dall’attacco al Congresso Usa siamo stati nel forum TheDonald, il rifugio dei più accaniti sostenitore del (quasi) ex presidente degli Stati Uniti.
In fuga da Reddit
Reddit non è un social molto diffuso in Italia. Eppure è una delle fucine di meme e subculture più attive del web. Senza addentrarci troppo nei suoi cunicoli, Reddit è strutturato come se fosse una sorta di contenitore di mini-forum. Chiunque può creare quello che in gergo si chiama un subreddit per discutere di un argomento in modo verticale. Uno di quelli diventati più famosi negli ultimi anni è stato r/The_Donald, uno spazio dedicato solo ai sostenitori di Donald Trump. È stato creato nel 2015 ed è cresciuto talmente tanto da arrivare a 790 mila utenti. Una community grande ma non esattamente inclusiva. Il 29 giugno 2020 Reddit ha deciso di chiudere r/The_Donald. Troppi commenti razzisti, troppi incitamenti all’odio e troppe fake news.
Come successo già per altri social, gli utenti che si sono incontrati qui non hanno rinunciato a interagire tra di loro ma si sono spostati da un’altra parte. È così che è nato il forum TheDonald.win. (Sì, il dominio è proprio questo). Il gruppo di ricerca no profit Advance Democracy ha calcolato che il 4 gennaio oltre i 50% dei commenti pubblicati su questo forum incitavano a trasformare la protesta andata in scena il 6 gennaio in una serie di scontri violenti. Ed è proprio qui che abbiamo cercato di capire la reazione dei sostenitori più accanti di Trump il giorno della resa, quello in cui il Presidente ha detto che garantirà una «transazione pacifica» dei poteri.
L’eterno ritorno al 1776
Uno dei grandi miti citati su TheDonald è il 1776, l’anno in cui gli Stati Uniti firmarono la Dichiarazione di Indipendenza. Un anno che viene citato spesso, con la giustificazione che quando bisogna combattere una battaglia non è necessario seguire le legge. Scrive Thomas 1963-1967, «Dobbiamo smettere di giocare secondo le regole. Nel 1776 gli inglesi marciarono e giocarono secondo le regole. Noi invece ci siamo nascosti dietro gli alberi e le rocce pure di sparargli addosso». Una rivoluzione, quella proposta su TheDonald, che è contro lo Stato ma sempre condita da un distorto senso di patriottismo. «Noi non distruggiamo l’America, noi distruggiamo le istituzioni che distruggono l’America», scrive crazyfingers619.
Due pesi, due proteste
All’interno del forum sono molti gli utenti che paragonano l’attacco a Capitol Hill con le proteste del movimento Black Lives Matter. «I media ci definiranno come terroristi, mentre gli esponenti del movimento Blm (che si sono proclamati marxisti/terroristi che vogliono rovesciare gli Stati Uniti) vengono definiti come attivisti», scrive 1A2A. Una contrapposizione netta quindi tra i sostenitori di Trump e gli attivisti di Blm, tanto che per battere la fazione nemica diventa necessario preparare le armi, come si legge da questo dialogo. Aristones: «Io sono pronto a morire per la libertà delle prossime generazioni. Loro lo sono?». Nancypelosisoldiver: «Sì, lo sono. Non rinunciare mai alle tue armi».
La propaganda dei Democratici
L’odio verso il sistema mediatico è comune nei movimenti populisti, particolarmente accentuato in questo caso. Uno dei principali account di informazione sul social di destra Parler si chiama @MurderTheMedia. Non esattamente un nickname conciliatorio. Un odio che si è esteso anche ai social media dopo la decisione presa da Facebook di bannare Trump a tempo indertminato.
Commies-aint-people paragona il sistema mediatico, a sua detta curato dai Democratici, a quello gestito da Joseph Goebbles, il ministro della Propaganda del Terzo Reich Nazista: «Hanno alle spalle la più grande rete di propaganda nella storia dell’Occidente. Il 100% delle comuncazioni e delle informazioni arrivano dai loro alleati dei media e dei social media. Gobbles (scritto proprio così, ndr) non avrebbe potuto nemmeno sognare un sistema del genere».
Leggi anche:
- Twitter sospende Donald Trump per incitamento alla violenza
- I messaggi nelle chat dei Proud Boys dopo la sospensione di Trump da Twitter: «La violenza è inevitabile»
- Un nuovo impeachment per Trump? Così i democratici sperano di blindare le prossime presidenziali
- Un sostenitore di Trump al Campidoglio era un comunista, antifa o neonazista? Tre teorie senza prove
- Lo sciamano QAnon dell’assalto al Campidoglio era un Black Lives Matter? No!
- Assalto a Capitol Hill, il quinto morto è un agente ferito negli scontri. Si dimette il capo della polizia: aveva rifiutato l’aiuto di Fbi e Guardia Nazionale
- Trump si arrende: «Il 20 gennaio ci sarà una nuova amministrazione». Scarica gli assalitori di Capitol Hill e spunta l’ipotesi di una grazia per se stesso – Video
- Gli Stati Uniti dopo gli assalti a Capitol Hill: «Per unire il Paese, Biden deve superare la politica identitaria e dialogare coi repubblicani» – L’intervista
- La piccola rivincita dei dittatori: da Erdogan a Maduro, tutti preoccupati per la democrazia in America
- Assalto a Capitol Hill, Biden: «Trump ha incitato i supporter, non è al di sopra della legge. Tra i giorni più bui della nostra storia»
- «Adoro quel copricapo ma non ero io»: Jamiroquai risponde a chi lo tira in ballo nell’assalto a Capitol Hill – Il video
- Pugno duro di Facebook: dopo la rivolta di Washington Trump bandito a tempo indeterminato
- Il finto Batman presente durante gli scontri a Washington? Il video sbagliato trasmesso anche da TGLa7
- Dopo l’assalto al Congresso, i dem invocano l’impeachment o la rimozione forzata di Trump. Che accarezza l’idea di un partito personale
- L’esercito, la militanza per Trump e i tweet di QAnon. Chi era Ashli Babbitt, la manifestante morta a Capitol Hill
- Trump e l’ipotesi di una rimozione immediata: cos’è e come funziona il 25° emendamento
- Ritardi, omissioni, selfie: perché la polizia è accusata di non aver fermato l’assalto al Congresso Usa
- Dal Tea Party a Parler, chi è Kylie Jane Kremer, la regista social della marcia su Capitol Hill
- Dopo l’assalto al Parlamento Usa, il congresso conferma la vittoria di Biden e Harris. Trump: «Il passaggio di poteri sarà pacifico. Ma la battaglia continua»
- Il video della polizia che lascia passare i sostenitori di Trump: scoppia la polemica dietro l’assalto al Congresso
- Gli ultimi istanti di Ashli Babbitt, l’attivista QAnon uccisa da un agente durante l’assalto in Campidoglio
- I Dem vincono in Georgia grazie all’astensione Rep. Le responsabilità di Trump e delle sue «fake news»
- Usa, assalto al Congresso: il momento in cui i supporter di Trump fanno irruzione a Capitol Hill – Il Video
- Assalto al Parlamento dei supporter di Trump. Morta la donna ferita durante l’irruzione. Biden: «Attacco allo stato di diritto»
- Georgia, ex leader del KKK entra nel Campidoglio di Atlanta. Evacuato il Segretario di Stato repubblicano
- Usa 2020, sorpresa Georgia: i democratici vincono entrambi i seggi. Biden: «È tempo di voltare pagina»
- Un irriducibile Trump ai supporter in rivolta: «Elezione fraudolenta ma c’è bisogno di pace. Siete speciali» – Il video
- Usa, Trump arringa i suoi sostenitori: «Non ci arrenderemo, non concederemo mai la vittoria»