Dietro il boom di contagi le furbate di Natale? Antonelli (Cts): «È una fase pericolosa: con la terza ondata gli ospedali rischiano»
Reparti ospedalieri pieni, l’indice di Rt in crescita in tutta Italia, e una curva che non scende più. La situazione epidemiologica in Italia preoccupa gli esperti. Ieri, è stato l’Iss a dare l’allarme: «Siamo in una fase pericolosa». Con la fine del periodo natalizio e il ritorno a scuola c’è il rischio che la situazione sfugga di mano: «Non possiamo permetterci che una terza ondata parta da un livello più alto della seconda», dichiara al Corriere della Sera Massimo Antonelli, direttore della terapia intensiva del Gemelli di Roma e membro del Cts.
L’attesa sugli effetti delle libertà di Natale
Per capire se il lockdown natalizio ha aiutato ad appiattire la curva bisognerà attendere ancora qualche giorno, ma per il momento «si osserva un peggioramento della situazione epidemiologica», spiega Antonelli. Gli ospedali continuano a essere pieni al 30%: «Stiamo pagando lo shopping selvaggio prima di natale e i momenti in famiglia a passarsi il virus», dice invece a la Repubblica Davide Rasi, medico della Ausl di Bologna impegnato nelle attività di contact tracing. «Ci aspettiamo i forzati dei veglioni di Capodanno».
Nonostante le restrizioni, le visite ai parenti, i pranzi le cene e coloro che hanno voluto violare le limitazioni per la fine dell’anno e organizzare feste hanno peggiorato la curva: «Mi viene da piangere. Sa come li chiamiamo? I contagi da Covid-panettone». Per i medici, impegnati a tamponare gli sgarri di natale, c’è chi si è presentato da amici e parenti con sintomi: «Le persone non hanno ancora capito che mal di testa o un mal di gola possono essere Covid».
Leggi anche:
- Coronavirus, il Cts chiede la proroga dello stato di emergenza. Speranza smentisce il lockdown: «Nessun piano di 100 giorni in zona rossa»
- Impennata di contagi, nuovi focolai e violazioni delle norme anti-Covid: il caso della Sicilia, in zona arancione rafforzata
- Torna a casa il prof dell’appello con il casco dopo la terapia intensiva: «Prima di riaprire le scuole vaccinateci tutti»
- MIS-C a Napoli, cosa sappiamo dei 16 bambini colpiti da una rara sindrome collegata alla Covid-19
- Vaccini, oltre mezzo milione di dosi somministrate in tutta Italia. In Lombardia accordo con i medici di base
- La scuola non riapre: aumentano le regioni che dicono no al ritorno in classe. Rinviano anche Lazio ed Emilia Romagna