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Quattordicenne sfregiata da un conoscente nel Milanese: voleva inciderle il sorriso di Joker. Il pm: «Sofferenza acuita dal lockdown»

10 Gennaio 2021 - 14:17 Redazione
Anche la ragazza, nei piani originari, avrebbe dovuto tagliare gli spigoli della bocca di lui ma, per il troppo dolore, è dovuta correre al pronto soccorso

Una ragazza di 14 anni si trova ricoverata all’ospedale di Cernusco sul Naviglio, nel Milanese. Un suo conoscente, di 17 anni, è stato denunciato dalla procura dei minorenni per deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. Sono gli esiti del tentativo di riprodurre sul volto della giovane il sorriso di Joker, il personaggio immaginario acerrimo nemico di Batman, protagonista del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, impersonato da Heath Ledger e reso ancora più celebre nel 2019 dall’ultima interpretazione di Joaquin Phoenix che ha conquistato l’oscar come migliore attore per Joker, campione di incassi al botteghino.

In un primo momento, i due ragazzi avrebbero detto di essere stati aggrediti. Poi, il 17enne ha cambiato versione, sostenendo di «aver fatto questa prova per verificare la soglia del dolore». Secondo le indagini dei carabinieri di Cassano d’Adda e della procura per i minorenni, anche la 14enne avrebbe cercato di infliggere gli stessi tagli agli spigoli della bocca di lui. A causa del dolore per le incisioni subite, però, si sarebbe fatta accompagnare al pronto soccorso.

Il pm: «Spinte autolesionistiche e sofferenza acuita dal lockdown»

«Si tratta di due ragazzi sofferenti, che vanno aiutati». Queste le parole di Ciro Cascone, procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Milano, che ha commentato la vicenda. «L’associazione con Joker è deleteria, si tratta di spinte autolesionistiche che ci sono sempre state tra i ragazzi e che in generale possono essere anche acuite dal lockdown – ha affermato il Pm -, si tratta di ferite che qua sono evidenti e che spesso i ragazzi si fanno in silenzio». «Non inneschiamo meccanismi di emulazione – ha concluso – qua c’è pura sofferenza e bisogno di aiuto».

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