Coronavirus, domani in Italia le prime dosi di Moderna: ipotesi di consegna solo alle Regioni «virtuose»
Da oggi in Europa arrivano i rinforzi. Il vaccino Moderna verrà consegnato «a tutti gli Stati membri delll’Ue e dell’area economica europea» così come ha annunciato la stessa azienda statunitense produttrice del vaccino anti Covid autorizzato da Ema. Tutte le consegne partiranno dagli hub centralizzati in Europa dell’azienda leader della logistica Kuehne+Nagel che gestirà l’arrivo a destinazione delle dosi. All’Italia toccherà domani 12 gennaio ricevere la fornitura delle prime 47 mila dosi. Una prima tranche su 1,3 milioni di dosi in tutto previste per il primo trimestre 2021.
Lombardia una delle possibili escluse
Rimane per ora un’incognita la distribuzione alle Regioni: l’ipotesi più accreditata è quella di una primissima consegna solo ai territori ritenuti più «virtuosi». E cioè quelli che attualmente risultano in grado di poterle effettivamente smaltire. Il criterio di riferimento risulterebbe quindi quello di un buon numero di somministrazioni raggiunte, come nel caso della Campania e del Veneto, in prima linea anche nella consegna di Moderna, se l’ipotesi venisse confermata. Alla luce della classifica nazionale per dosi iniettate, la Lombardia sarebbe totalmente esclusa dalla prima fornitura di Moderna, avendo un arretrato di iniezioni non effettuate pari a più di 90 mila. Stessa cosa per la Provincia autonoma di Bolzano, ultima in classifica nazionale e la Calabria, poco più sopra della percentuale registrata in Lombardia.
Intanto terzo carico di Pfizer arrivato: per over 80 e prof. ipotesi di anticipo
Mentre BioNtech annuncia per tutto il 2021 una produzione di dosi pari a 2 miliardi, nelle ultime ore in Italia è arrivato il terzo carico di dosi Pfizer, pari a una prima metà delle 470 mila dosi settimanali previste. Gli aerei della compagnia tedesca di trasporti Dhl sono atterrati negli scali di tutto il Paese per lasciare il compito della consegna ai furgoni adibiti. Le consegne andranno avanti fino a mercoledì e contribuiranno a rincarare la quantità di iniezioni da poter in questa prima fase di campagna. A questo proposito fonti attendibili riferiscono di un ulteriore anticipo del governo sulle categorie da dover vaccinare: oltre e medici e ospiti delle Rsa, potrebbero partire già in questi giorni, e quindi in anticipo rispetto al febbraio/marzo previsto, le vaccinazioni anche per gli over 80. A questi si aggiungerebbe anche il personale docente, rispondendo così alle richieste in merito che i professori avanzano da settimane.
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