Recovery plan, Gualtieri invia la bozza a Conte: 20 miliardi per la salute, 32 per la mobilità. Più fondi per istruzione e digitale – Il documento
«Abbiamo consegnato al presidente Giuseppe Conte la nuova bozza del Recovery Plan. In oltre 170 pagine sono esposte le strategie, i progetti, le risorse per far ripartire l’Italia. Ora nel Governo, in Parlamento e nel Paese si apre la fase di analisi, miglioramento, decisione». Ad annunciarlo in serata su Facebook è il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
Una nota della presidenza del Consiglio conferma che «è stata appena inviata a tutti i ministri, come da impegni assunti nel corso dell’ultimo incontro, la nuova bozza del Recovery Plan, rielaborata all’esito del confronto con le forze di maggioranza sulla base delle varie osservazioni critiche da queste formulate». A questo punto il Consiglio dei ministri sul tema è fissato per questa sera, martedì, alle ore 21.30.
La bozza consta ora di 172 pagine. Il Piano nazionale di rilancio e resilienza, si articola, a quanto si legge nel testo, «in 6 missioni, che a loro volta raggruppano 16 componenti funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del governo. Le componenti si articolano in 47 linee di intervento per progetti omogenei e coerenti. I singoli progetti di investimento sono stati selezionati secondo criteri volti a concentrare gli interventi su quelli trasformativi, a maggiore impatto sull’economia e sul lavoro».
La bozza del documento
Quasi 20 miliardi per la salute, 69 per l’ambiente e 32 per la mobilità
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) dell’esecutivo prevede quasi 20 miliardi di risorse per la sanità (19,72 miliardi). Il primo capitolo di spesa resta però quello destinato alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica con 68,9 miliardi. Questo quanto si legge nella tabella di sintesi della bozza del documento. Per quanto riguarda gli altri settori, sono previsti 46,18 miliardi per la digitalizzazione, l’innovazione, la competitività e la cultura. Alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile dovrebbe invece andare 31,98 miliardi. Per l’istruzione e la ricerca sono previsti 28,46 miliardi. E ancora, 21,28 miliardi per l’inclusione e la coesione, per un totale di 222,9 miliardi.
Più risorse per l’istruzione e la digitalizzazione
Più risorse sono previste per l’istruzione e la digitalizzazione, ma anche per l’agricoltura. Aumentano dunuqe i fondi destinati a due dei principali macro capitoli del Piano nazionale di ripresa e resilienza, diversamente da quanto detto lo scorso giovedì durante l’analisi del documento di confronto con i partiti. Per la precisione, le risorse per il capitolo istruzione e ricerca salgono da 27,91 a 28,49 miliardi e quelle per digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura aumentano da 45,86 a 46,18 miliardi.
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