Coronavirus, il vaccino AstraZeneca al rush finale in Europa. Von der Leyen: «Dossier nelle mani dell’Ema». In Italia le prime dosi di Moderna
UNIONE EUROPEA
AstraZeneca ha finalmente presentato la richiesta di approvazione del suo vaccino contro il Coronavirus all’Ema, l’agenzia europea per il farmaco. A dirlo è la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che su Twitter esulta per la «buona notizia» sulla corsa alle vaccinazioni europee: «Una volta che il vaccino avrà ricevuto un parere scientifico positivo – ha scritto von der Leyen – lavoreremo a tutta velocità per autorizzare l’uso in Europa». Il vaccino sviluppato da AstraZeneca e l’Università di Oxford, con la partecipazione dell’italiana Irbm di Pomezia, era stato già approvato lo scorso 30 dicembre nel Regno Unito, dove il 4 gennaio sono cominciate le somministrazioni.
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ITALIA
Le prime dosi del vaccino contro il Coronavirus sviluppato da Moderna sono arrivate in Italia alle 2 di questa notte, quando hanno varcato il confine del Brennero dirette a Roma a bordo del furgone partito dal Belgio. Il furgone con le prime 47 mila dosi è stato accompagnato da guardie giurate fino all’arrivo in Italia, quando la scorta è passata ai carabinieri di Laives. Le dosi arriveranno in giornata all’Istituto superiore di Sanità per essere poi distribuite alle prime 4-5 regioni, come stabilito dal commissario straordinario Domenico Arcuri.
Come riportato dal documento pubblicato sul sito dell’Aia che riassume le caratteristiche del vaccino, da ogni fiala prodotta da Moderna è possibile ricavare 10 dosi da 0,5 ml ciascuna. Le dosi dovranno essere somministrate a distanza di 28 giorni tra la prima e la seconda. Secondo gli accordi europei sul piano di distribuzione dei vaccini, in Italia sono attesi almeno 10,7 milioni di dosi del vaccino Moderna.
OMS
Per l’immunità di gregge serve ancora tempo
Nonostante lo sviluppo in tempi record dei vaccini e l’inizio già a fine 2020 delle somministrazioni nel mondo, l’obiettivo dell’immunità di gregge resta ancora lontano per l’anno in corso. L’esperta dell’Oms, Soumya Swanitahan, ha anzi chiarito che servirà ancora tempo perché siano prodotte e somministrate dosi sufficienti di vaccini per fermare la diffusione del virus. Quindi: «Non raggiungeremo alcun livello di immunità della popolazione nel 2021», ha spiegato la dottoressa Swaminathan in collegamento dalla sede di Ginevra dell’Oms. Almeno fino alla fine dell’anno, sarà perciò fondamentale il rispetto delle regole anti-contagio, dal distanziamento sociale, alla cura dell’igiene delle mani e all’uso delle mascherine.
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