WhatsApp condividerà i dati degli utenti con Facebook in tutto il mondo, ma non in Europa. Ecco perché
Il messaggio sta arrivando a tutti. Dal prossimo 8 febbraio WhatsApp cambierà il proprio regolamento sulla privacy, un regolamento che dovrà essere necessariamente accettato dagli utenti per poter continuare ad utilizzare il servizio di messaggistica. Il passaggio non è da poco, anche perché riguarda oltre due miliardi di utenti in tutto il mondo. Gli effetti su chi utilizza questa piattaforma nell’Unione Europea, Regno Unito compreso, non sono però molto significativi. E tutto grazie al Gdpr, il regolamento generale sulla protezione dei dati entrato in vigore nel 2016. Ma andiamo con ordine.
Cosa dice il messaggio arrivato a tutti gli utenti WhatsApp
«WhatsApp sta aggiornando i propri termini e l’informativa sulla privacy. I principali aggiornamenti includono più informazioni su: servizi di WhatsApp e modalità del trattamento dei dati e come le aziende possono utilizzare i servizi disponibili su Facebook per conservare e gestire le proprie chat WhatsApp. Toccando ACCETTO, accetti i nuovi termini in vigore dall’8 febbraio 2021. Dopo tale data dovrai accettare i nuovi termini per continuare a usare WhatsApp».
Cliccando sul link ai termini proposto dal messaggio si atterra su un portale che spiega quali saranno i cambiamenti che cominceranno dal prossimo 8 febbraio. Qui, leggendo l’Informativa sulla privacy di WhatsApp si può prendere visione di tutti i nuovi termini a cui deve sottostare l’utente per utilizzare il servizio. Quello che non è specificato è cosa cambia tra il documento che sarà necessario accettare entro l’8 febbraio e quello che è in vigore attualmente. L’ultima Informativa sulla privacy di WhatsApp risale infatti a luglio 2020.
La nuova informativa sulla Privacy
Non è semplice fare un confronto fra il vecchio e il nuovo testo. La struttura dei due documenti è simile ma non identica. Il passaggio più importante però è evidente. Nel luglio 2020 c’era un paragrafo intitolato Le scelte a disposizione dell’utente in cui si legge: «Gli utenti possono scegliere di non condividere le informazioni del proprio account WhatsApp con Facebook per migliorare le proprie esperienza con le inserzioni e i prodotti di Facebook». Le informazioni raccolte attraverso WhatsApp restavano quindi solo a WhatsApp, senza che Facebook potesse vederle. A meno che l’utente non avesse espressamente consentito di farlo. Giusto per non dimenticarcelo, Facebook ha acquisito WhatsApp nel 2014 per 19 miliardi di dollari.
Nella nuova Informativa sulla privacy, disponibile dal 4 gennaio, questo punto scompare: gli utenti non possono più scegliere di condividere o meno i dati raccolti dall’applicazione con Facebook. Sono costretti a farlo. Ma di quali dati stiamo parlando? La sezione per rispondere a questa domanda è quella sulle Informazioni raccolte automaticamente. L’elenco qui è lungo: si parte dagli orari di accesso e dalla frequenza di utilizzo per arrivare alla tipologia del dispositivo usato, la connessione, il livello di batteria, le funzioni di pagamento, la foto del profilo e l’Ip.
Il Gdpr, il documento che esclude tutta l’Ue dai cambiamenti
Nonostante sia già cominciata una migrazione di utenti verso altre app di messaggistica, in testa Signal e Telegram, bisogna fare una precisazione. Grazie al Gdpr in vigore nell’Unione europea (e nel Regno Unito) per gli utenti di quest’area non ci sarà nessun cambiamento. In questo regolamento un’operazione di condivisione dei dati come quella che sta avvenendo tra Whatsapp e Facebook è chiaramente vietata, come si sono affrettati a chiarire dall’azienda:
«Non ci sono modifiche alle modalità di condivisione dei dati di WhatsApp nella Regione europea (incluso il Regno Unito) derivanti dall’aggiornamento dei Termini di servizio e dall’Informativa sulla privacy. WhatsApp non condivide i dati degli utenti WhatsApp dell’area europea con Facebook allo scopo di consentire a Facebook di utilizzare tali dati per migliorare i propri prodotti o le proprie pubblicità».
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