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‘Occupano’ la facciata di Palazzo Chigi per chiedere più investimenti per i giovani: denunciati – Il video

14 Gennaio 2021 - 22:03 Redazione
«Chi non investe nei suoi giovani non ha futuro»: è questa la scritta che gli attivisti hanno proiettato a Roma

«Chi non investe nei suoi giovani non ha Futuro»: è questa la scritta che Uno Non Basta ha proiettato in serata sulla facciata di Palazzo Chigi, a Roma. Un’iniziativa «senza precedenti» per chiedere al presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo stanziamento di 20 miliardi dal Recovery Fund per i giovani e le politiche del lavoro. Visionary Days è l’organizzazione giovanile apartitica che ha promosso l’azione. Secondo una nota della questura di Roma, quattro giovani dell’associazione hanno proiettato la scritta dall’interno di Palazzo Ferraioli, dove avevano preso in affitto un salone per eventi: si tratta di due ventisettenni, un trentenne e un trentanovenne. Tra loro anche un tecnico del proiettore. Sono stati identificati e insieme ad altri cinque ragazzi che hanno dato vita a una protesta in piazza Colonna «verranno deferiti all’Autorità Giudiziaria».

Le richieste

«Abbiamo fiducia nel nostro Paese, ma finanziare in maniera trasversale non risolve i problemi – dichiara Carmelo Traina, presidente di Visionary Days – per questo diciamo che solo l’1% dei fondi disponibili non basta, il governo deve investire sui giovani e chiarire le proprie intenzioni». Gli attivisti chiedono «di facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro di 800 mila giovani mediante rinnovamento di Garanzia Giovani e l’istituzione di un sistema centralizzato ma localmente gestito di placement office; inserire 300 mila giovani in percorsi di formazione qualificanti su trasformazione digitale e transizione energetico-ambientale, con un portale digitale su formazione sui lavori del futuro; sostenere 350 mila giovani (e meno giovani) in percorsi di reinserimento lavorativo tramite apprendistati duali sistematizzati e programmatici e percorsi di istruzione e formazione».

Video e foto: Uno non basta

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