Colpo di scena, Franceschini ufficializza la caccia ai responsabili in Parlamento
Nel primo giorno di crisi di governo è il Partito democratico a giocare d’anticipo sulle altre forze di maggioranza tentando di dettare la linea per uscire dallo stallo politico. E lo fa con le parole di Dario Franceschini, intervenuto all’ufficio politico del partito dopo la relazione del segretario Nicola Zingaretti: «Le maggioranze, in un sistema non più bipolare, si cercano e si costruiscono in parlamento, è già avvenuto due volte in questa legislatura, e non c’è niente di male nel dialogare apertamente e alla luce del sole con forze politiche disponibili a sostenere un governo europeista in grado di gestire l’emergenza sanitaria, il Recovery e di approvare una legge elettorale su base proporzionale».
È partita, dunque, la caccia ai cosiddetti «responsabili»: senatori e deputati che vogliano supportare un nuovo esecutivo Conte, passando dall’opposizione alla maggioranza. «In questa legislatura – ha aggiunto Franceschini – sono nati sono due governi tra avversari alle elezioni e, in un sistema elettorale come il nostro, avverrà spesso. Nel passato il termine responsabili indicava una negatività, non è più così: non siamo più in un sistema bipolare con due poli e due candidati premier in cui il cambio di schieramento veniva giustamente classificato come ribaltone».
Poi, in chiusura, il ministro ha voluto ripetere che «siamo in un sistema parlamentare in cui le maggioranze di governo si cercano in parlamento, apertamente, alla luce del sole e senza vergognarsene. E così sarà anche questa volta». Interpretando le parole di Franceschini, nello specifico «è già avvenuto due volte in questa legislatura», sembrerebbe chiaro l’iter che seguirà il presidente del Consiglio: salire al Colle (è andato da Mattarella intorno alle 16), rimettere l’incarico e, dopo alcune consultazioni lampo, ricevere un terzo mandato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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