Guida al nuovo Dpcm: le regole su zone, asporto e musei fino al 5 marzo
Nuova stretta a livello nazionale per contenere i contagi da Coronavirus. Con il nuovo Dpcm, che avrà validità a partire dal 17 gennaio fino a venerdì 5 marzo, il governo guidato da Giuseppe Conte ha fissato i paletti che dovrebbero portare l’Italia a ridimensionare l’impatto della pandemia, al netto della crescita della curva dei contagi e di quella dei decessi, che sono tornate a salire dopo un periodo di decrescita. L’esecutivo ha deciso di riconfermare il coprifuoco dalle 22 alle 5 sull’intero territorio nazionale e l’obbligo di mascherina anche all’aperto. Resta in vigore anche il sistema di divisione in fasce di colore, con un’aggiunta: viene introdotta la “zona bianca“, caratterizzata da «livello di rischio basso».
Le nuove zone gialle, arancioni e rosse
In base al nuovo sistema per decidere i colori delle regioni – che combina incidenza, analisi del rischio e parametri estremi dell’indice Rt -, la Cabina di Regia ha stabilito che da domenica 17 gennaio entreranno in fascia gialla (con indice Rt inferiore a 1) i seguenti territori:
- Campania;
- Sardegna;
- Basilicata;
- Toscana;
- Molise;
- Provincia autonoma di Trento.
Le regioni che restano o passano in zona arancione sono (con indice Rt pari a 1):
- Abruzzo;
- Friuli Venezia-Giulia;
- Lazio;
- Liguria;
- Marche;
- Piemonte;
- Puglia;
- Umbria;
- Valle D’Aosta;
- Calabria;
- Emilia-Romagna;
- Veneto.
Passano invece in zona rossa (con indice Rt pari o superiore a 1,25):
- Lombardia;
- Sicilia;
- Provincia di Bolzano.
La zona bianca
Con il nuovo Dpcm viene introdotta la cosiddetta “zona bianca”. Questa area è caratterizzata da un «livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti». In questa zona sarà obbligatorio continuare a indossare le mascherine e a mantenere il distanziamento interpersonale, ma tutte le attività potranno essere riaperte. Tuttavia, al momento, nessuna regione italiana rientra in tale fascia.
Quanto durerà la permanenza in una fascia di rischio?
La permanenza in una zona dura di base due settimane, in modo tale da garantire la stabilizzazione dei dati in caso di miglioramento. Diverso invece se le cose peggiorano: in quel caso l’ordinanza del Ministero della Salute può disporre il passaggio a una fascia alta di rischio anche in meno tempo.
Gli spostamenti
Saranno vietati gli spostamenti tra regioni, a prescindere dal colore, fino al 15 febbraio 2021. Per quanto riguarda lo spostamento tra i comuni nelle zone arancioni, rimane in vigore la deroga sui piccoli centri: sono consentiti «spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia». In auto si potrà viaggiare sempre e solo in 2 persone al massimo, a meno che non si tratti di conviventi.
Le seconde case
Si potranno raggiungere le seconde case per motivi di lavoro, salute o comprovate necessità all’interno della stessa regione. Saranno le nuove Faq del governo a chiarire se, almeno in zona gialla, sarà possibile uscire dai confini regionali per raggiungere un immobile di proprietà.
Le visite ad amici e parenti
Si può andare a trovare amici e parenti, ma solo se residenti nel proprio comune. Lo spostamento non è consentito durante il coprifuoco (22:00 – 5:00) e si possono ospitare solo 2 persone. Nel conteggio, come già successo per il decreto di Natale, sono esclusi i figli minori di anni 14 e conviventi disabili o non autosufficienti.
I bar e i ristoranti
Sarà sempre consentito l’asporto dai ristoranti, mentre sarà vietato dai bar dopo le 18. Resta in vigore il divieto di consumare cibi e bevande nelle vicinanze dei locali pubblici.
I luoghi culturali
Restano chiusi i cinema e i teatri. I musei, invece, saranno aperti nei giorni feriali, ma solo in zona gialla.
Lo sport e sci
Restano chiuse palestre e piscine. Gli impianti sciistici potranno riaprire «a partire dal 15 febbraio 2021», ma soltanto dopo l’ok del Cts alle linee guida
per le Regioni.
I concorsi pubblici
Sbloccati i concorsi pubblici in presenza, ma solo per un massimo di 30 partecipanti per sessione. Il protocollo dovrà essere autorizzato dalla Funzione pubblica e dal Cts. Riprendono quindi le prove di concorso straordinario per i docenti della scuola secondaria di I e II grado, interrotte a novembre.
Immagine di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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