Napoli, il freddo dopo la voragine. Ora 220 pazienti dell’Ospedale del Mare sono ricoverati senza riscaldamento
A distanza di una settimana circa dal crollo di una parte del parcheggio visitatori all’Ospedale del Mare di Napoli, i pazienti ne stanno ancora patendo le conseguenze. Il crollo aveva fatto saltare l’elettricità nell’ospedale e aveva portato alla chiusura del Covid Residence, col passare dei giorni si è scoperto che questo incidente ha danneggiato il sistema di riscaldamento, tanto che 220 pazienti sono ricoverati con i termosifoni spenti. «Ce la mettiamo tutta, anche se ognuno di noi ha già sulle spalle lo stress di un anno difficile per il Covid», racconta la direttrice sanitaria Mariella Corvino. Attualmente gli operatori sanitari sono costretti a scaldare l’acqua con dei fornetti e i reparti con i termo-ventilatori. Anche tenendo conto della stagione invernale, l’utilizzo di acqua gelata rende traumatico praticare l’igiene quotidiana agli ammalati che, a causa del freddo patito, sono inevitabilmente esposti anche ad altri malanni.
La protesta dei sindacati
Come riporta Il Mattino, i rappresentanti sindacali Cgil, Cisl e FIALS dell’Ospedale del Mare di Napoli hanno scritto ai vertici dell’Asl Napoli 1 per lamentare i problemi a cui vanno incontro pazienti e personale medico e per chiedere «ulteriori e immediate soluzioni, affinché sia garantita sicurezza e dignità a pazienti ed operatori». Al di là dei disagi per i pazienti, l’assenza di riscaldamento ha fermato l’attività diagnostica di laboratorio «per l’impossibilità di eseguire indagini di biochimica dei campioni biologici», ritardando inevitabilmente le diagnosi. Inoltre, l’assenza di acqua calda rende impossibile «il funzionamento dei dispositivi lavapadelle, che necessitano di acqua a 98°C» rendendo «necessario il ricorso a sistemi di raccolta monouso, che andrebbero poi smaltiti adeguatamente».
La soluzione dovrebbe arrivare soltanto con il dissequestro dell’area dello sprofondamento da parte della Procura. Come scrive Fanpage, tra le misure intraprese finora ci sono la dimissione dei pazienti meno gravi, il trasferimento in sicurezza dei pazienti presso altre strutture ospedaliere delle città, l’arrivo di coperte e lo stop ad ulteriori ricoveri. I restanti posti letto verranno utilizzati per gli altri pazienti in condizione critica, tra cui quelli ammalati di Covid.
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