La risposta della Rai a SanPa: Lontano da casa, un documentario sulla tossicodipendenza (che è piaciuto a San Patrignano) – Il video
L’enorme successo della docuserie Sanpa non poteva lasciare indifferenti i produttori televisivi. Nei giorni in cui si discute ancora del caso di Vincenzo Muccioli e della comunità di San Patrignano da lui fondata, la Rai mette in campo il suo documentario sulla tossicodipendenza. Ma qui niente riflessioni sui metodi di riabilitazione: solo testimonianze di ragazzi e ragazze poco più che ventenni che ne sono usciti. Il film si intitola Lontano da casa, è stato realizzato della regista trentatreenne Maria Tilli e andrà in onda stasera, 17 gennaio, alle 23:30 sullo Speciale Tg1.
Prodotto da Bielle Re con Rai Cinema – da Giuseppe Lepore e Simone Isola – il documentario era stato inizialmente pensato per il grande schermo. A causa della pandemia da Coronavirus, però, si è dovuto scegliere un altro canale di diffusione. «Vogliamo mostrare al grande pubblico le motivazioni di questi ragazzi, vittime di un problema di cui non si parla più abbastanza come si dovrebbe», ha spiegato a La Stampa l’ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco, che tiene a sottolineare come il film non sia una risposta a Netflix, ma un prodotto di tutt’altro taglio.
La pellicola nasce dalla volontà di «raccontare la tossicodipendenza oggi», spiega Tilli, sempre in un colloquio con La Stampa. Tra i protagonisti ci sono anche Nicol, Martina e Filippo, tre ragazzi che fanno parte della comunità di San Patrignano. Quando entrano lì, racconta Tilli, «devono lasciarsi tutto alle spalle, non possono avere contatti con l’esterno. Quando escono è la speranza nel futuro che li spinge a riprendere finalmente la vita interrotta».
Stavolta, Muccioli e la sua creatura fanno solo da sfondo. E il risultato sembra essere piaciuto particolarmente alla comunità di San Patrignano, che invece aveva duramente criticato – come prevedibile – la serie prodotta da Gianluca Neri. In un comunicato diffuso lo scorso primo gennaio, avevano dichiarato di dissociarsi completamente dal racconto di Neri, definito «sommario e parziale».
Immagine di copertina: frame del trailer di “Lontano da casa”
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