Conte oggi alla Camera e domani al Senato: cosa può succedere nei due giorni cruciali della crisi di governo
Sono ore decisive queste per Giuseppe Conte – le ultime – per riuscire a trovare i numeri necessari per una nuova maggioranza nell’esecutivo. Dopo lo strappo di Italia Viva, con il ritiro di due ministre e di un sottosegretario, l’obiettivo dichiarato del premier e delle altre forze di maggioranza è quello di riuscire a puntellare quel che resta della maggioranza per evitare che il Paese vada a nuove elezioni nel pieno di una pandemia. Ma ormai la caccia ai responsabili non è facile. E i numeri potrebbero non essere dalla parte del presidente del Consiglio. Le opzioni sul tavolo di Palazzo Chigi sono tante e la risoluzione della crisi non sembra vicina. Che cosa succede quindi adesso?
La fiducia alla Camera
Fin dall’annuncio di Matteo Renzi, con il ritiro delle ministre di Italia Viva dall’esecutivo, il premier Conte ha scelto di parlamentarizzare la crisi. Per questo, oggi, lunedì 18 gennaio, il premier si presenterà a Montecitorio dove, dopo le comunicazioni, chiederà la fiducia (il voto è previsto in serata). Per il presidente del consiglio non sembrano esserci problemi di numeri a Montecitorio, vista la presenza solida del M5S.
La fiducia al Senato
Il 19 gennaio, alle 9.30, Conte si presenterà a Palazzo Madama per un altro voto di fiducia. Ed è qui che le forze politiche vicine al premier stanno cercando di trovare i numeri per superare la crisi. Senza tutti, o parte, dei senatori di Italia Viva – 18 in tutto – le indiscrezioni sui voti confermati dovrebbero garantire al premier almeno una maggioranza relativa. Ma l’asticella che il governo vorrebbe raggiungere è quella della maggioranza assoluta che garantirebbe all’esecutivo di proseguire con più tranquillità e con una maggiore legittimità politica.
Il voto sullo scostamento di bilancio
Il giorno seguente toccherà al voto sullo scostamento di bilancio. La data per l’approvazione è fissata per mercoledì 20 gennaio. Passaggio fondamentale per l’esecutivo, data anche la presenza di provvedimenti importanti come quelli sui Ristori. Italia Viva ha già assicurato che voterà a favore.
Le dimissioni
L’ultima tappa, se Conte non dovesse ottenere la fiducia, e quindi riuscire a formare una nuova maggioranza, è quella che vede il premier salire al Colle e presentare le sue dimissioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In questo caso, vista la situazione precaria in cui si trova il Paese a causa della pandemia, il ritorno alle urne non avverrebbe prima di giugno. Fino ad allora, potrebbe entrare in scena una figura tecnica per traghettare il Paese fino al voto.
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