Pizzagate, complottisti manifestano davanti al Comet Ping Pong, teatro di un attentato nel 2016. Ma questa volta il proprietario reagisce
Manca poco all’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca, intanto l’ultima serata del mandato presidenziale di Donald Trump evoca un brutto ricordo per la pizzeria Comet Ping Pong di Washington DC, locale oggetto di un attentato terroristico avvenuto il 4 dicembre 2016 ad opera di un credente della teoria del complotto pedofilo-satanista del Pizzagate. Ieri sera un gruppo di circa venti persone, tenute d’occhio dalla polizia, ha manifestato di fronte al locale sostenendo che sia un covo di pedofili.
Armati di cartelli, per fortuna non di fucili, il gruppo cristiano Official Street Preachers ha manifestato all’esterno del locale sulla scia della teoria del complotto alla base delle ideologie della setta QAnon. Come già constatato da Edgar Maddison Welch, l’attentatore del 2016 giunto a Washington dalla Carolina del Nord per «salvare i bambini», il Comet Ping Pong non è affatto un covo di satanisti pedofili come affermato dai sostenitori di Donald Trump durante la campagna elettorale dell’epoca.
La teoria del complotto ha origine dall’interpretazione di alcune email trafugate a John Podesta, collaboratore storico dei Clinton e di Obama, e diffuse da Wikileaks nel 2016, molto probabilmente le stesse email e materiale ritenuti compromettenti per Hillary Clinton, oggetto dell’incontro tra George Papadopoulos, collaboratore di Donald Trump, e il professore maltese Joseph Mifsud, entrambi protagonisti del filone italiano del Russiagate.
A seguito della diffusione delle email da parte di Wikileaks, alcuni sostenitori dell’allora candidato presidente Donald Trump avevano interpretato presunti messaggi in codice riguardo un fantomatico giro di abusi sui minori e riti satanici da parte dei membri del Partito Democratico all’interno della pizzeria.
Non è la prima volta che i gestori del Comet Ping Pong si trovano a dover fronteggiare i credenti della falsa notizia. Ma questa volta, al contrario di quanto avvenuto in passato, hanno reagito alzando la musica a tutto volume e offrendo champagne ai manifestanti. A portare personalmente da bere ai predicatori ultra cristiani è stato lo stesso proprietario del Comet Ping Pong, James Alefantis.
Anche i clienti hanno reagito, sostenendo che il proprietario si sia messo tra i manifestanti e il locale ballando a ritmo di musica. Una scena alla quale i predicatori, come mostrano le immagini in video a testimonianza dei fatti, non erano preparati.
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