Monitoraggio Gimbe, migliora la curva dei contagi. Ritardi sulla seconda dose di vaccino per 13 mila persone
Nel nuovo report di Gimbe, la fondazione indipendente che fornisce monitoraggi settimanali sull’andamento dell’epidemia di Coronavirus in Italia, dal 13 al 19 gennaio si è vista una riduzione dei nuovi casi e una lieve flessione dei decessi, delle terapie intensive e dei ricoveri. Numeri, quelli relativi agli ospedali, che restano comunque sopra la soglia di saturazione: in 7 Regioni si è oltre la soglia del 40% in area medica, e in 11 Regioni si supera quella del 30% delle terapie intensive.
Stando a quanto dichiarato dal presidente Nino Cartabellotta, il rallentamento arriva dopo due settimane di lenta risalita di tutte le curve che «riflettevano gli allentamenti pre-natalizi». Il Decreto Natale, quindi, con la sua zona rossa diffusa, ha contribuito a migliorare la condizione generale.
- Decessi: 3.338 (-4,4%)
- Terapia intensiva: –149 (-5,7%)
- Ricoverati con sintomi: +1.013 (-4,3%)
- Nuovi casi: 97.335 (-20%)
- Casi attualmente positivi: –34.516 (-6,1%)
Il nodo dei positivi
Ma la diminuzione dei positivi, in realtà, non sembra essere di così immediata interpretazione: con l’inserimento dei test antigenici rapidi, il raffronto con i 7 giorni precedenti appare più difficile. «Non vengono segnalate le variazioni di tamponi e persone testate – scrivono da Gimbe – perché dal 15 gennaio il bollettino del Ministero della Salute include anche i tamponi antigenici rapidi. In tal senso, il crollo del rapporto positivi/persone testate è di difficile interpretazione e non confrontabile con la settimana precedente, dove il calcolo era effettuato solo sui tamponi molecolari».
Ritardi sui vaccini
I ritardi di Pfizer hanno costretto l’Italia a rallentare la campagna vaccinale. Al 20 gennaio sono state consegnate alle Regioni 1.558.635 dosi, di cui 1.250.903 già somministrate (80,3%), con inevitabile rallentamento negli ultimi giorni causato dai ritardi nelle consegne di Pfizer. Per quanto riguarda il numero di persone che hanno completato il ciclo vaccinale, risultano essere 9.160 persone. I ritardi riguardano 13.534 persone, che avrebbero già dovuto ricevere la seconda dose.
«A fronte dei ritardi di consegna dei vaccini e delle incognite legate alle varianti del virus – ha dichiarato Cartabellotta – è urgente tarare il piano delle somministrazioni su quello delle consegne effettive per garantire nei tempi corretti la seconda dose. Ed è indispensabile potenziare rapidamente l’esigua attività di sequenziamento virale (0,034%), visto che la Commissione Europea raccomanda un target del 5-10% dei tamponi molecolari positivi».
Immagine di copertina: EPA/BERIT ROALD NORWAY OUT
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