I numeri in chiaro. Il virologo Maga: «Vaccini a operatori non sanitari? Spero non viga il principio del favore all’amico» – Il video
«Negli ultimi giorni i casi di Coronavirus sono stabili. Ci sono anche degli elementi che lasciano ben sperare come i ricoveri e le terapie intensive che stanno lentamente cominciando a scendere. Quasi tutte le regioni italiane sono sotto le soglie critiche di occupazione o le superano di pochi punti percentuali. La situazione, dunque, si avvia verso un lento ma continuo miglioramento. I decessi, intanto, sono scesi di poco (oggi 488 con oltre 13 mila casi in 24 ore, ndr). Per vedere un calo drastico delle vittime, infatti, bisognerà aspettare un calo dei contagi e gli effetti delle vaccinazioni sulle persone più fragili. Quindi non prima dell’estate». A parlare a Open è il virologo Giovanni Maga, direttore dell’istituto di Genetica molecolare del Cnr di Pavia.
Il pasticcio in Lombardia sulla zona rossa
È di oggi la notizia che la Lombardia non sarebbe dovuta entrare in zona rossa. Tutta colpa di un errore di calcolo dei dati da parte del Pirellone. «Un errore che può succedere ma che non dovrebbe capitare. Per fortuna si è trattato solo di una settimana di zona rossa in più ma, se avesse riguardato un periodo più lungo, ovviamente questo errore avrebbe influito pesantemente sull’economia», ha spiegato Maga.
400mila operatori non sanitari vaccinati
E poi l’altra polemica calda di queste ore. Quasi 400 mila dosi di vaccino sono andate a persone che non appartengono né alla categoria degli operatori sanitari né a quella degli over 80. Com’è possibile? «Il governo ha stabilito delle priorità, delle classi di cittadini che andavano vaccinati per primi. Se ci sono state davvero delle deviazioni, non giustificate, a questa regola, è stato un errore. Ogni dose somministrata a chi non ne aveva diritto è una dose negata a chi, invece, ne avrebbe dovuto beneficiare. Spero vivamente che in questa campagna vaccinale non viga il principio del favore all’amico visto che parliamo di salute pubblica».
L’estate e il ritorno alla normalità
Nei «prossimi mesi vedremo gli effetti della vaccinazione», in estate ci sarà «una minore percezione del rischio» perché il virus «circolerà meno». La sfida è quella di non abbassare la guardia, in tempi di vacanze e uscite con gli amici, sperando di raggiungere «il 50 per cento della popolazione vaccinata» dopo l’estate, così da cominciare a sperare in un ritorno graduale alla normalità. «Certo, oggi abbiamo ancora pochi vaccini approvati, per l’Europa solo due, ma l’importante è che le persone, tutte, si vaccinino», ha concluso.
Foto in copertina di Vincenzo Monaco per OPEN
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