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Vaccini, la Commissione europea convoca una riunione d’urgenza sul caso AstraZeneca. Conte: «All’Italia 3,4 milioni di dosi anziché 8»

Ieri la società anglo-svedese ha annunciato che avrebbe ridotto del 60 per cento le consegne. Intanto Arcuri rassicura le Regioni: entro il 15 febbraio la prima consegna del vaccino di AstraZeneca

La Commissione europea avrebbe convocato una riunione del comitato direttivo sui vaccini per lunedì, per discutere dei ritardi nelle consegne dei vaccini di AstraZeneca, dopo l’annuncio di ieri da parte dell’azienda che ha ridotto del 60 per cento la consegna delle dosi di vaccino anti Coronavirus in tutti i Paesi dell’Unione europea. Stamattina il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e il ministro Roberto Speranza si sono incontrati con i vertici di AstraZeneca Italia che hanno confermato «il ridimensionamento della capacità produttiva», come scrive il premier Giuseppe Conte su Facebook. «Tutto questo è inaccettabile – continua il presidente del Consiglio – Il nostro piano vaccinale, approvato dal Parlamento italiano e ratificato anche in Conferenza Stato-Regioni, è stato elaborato sulla base di impegni contrattuali liberamente assunti e sottoscritti dalle aziende farmaceutiche con la Commissione Europea».

La società anglo-svedese avrebbe dovuto consegnare ai Paesi Ue 80 milioni di dosi entro la fine di marzo, adesso sarà in grado di fornirne solo 31 milioni a causa di alcuni problemi con la linea di produzione in Belgio. Ieri, la commissaria Ue, Stella Kyriakides, aveva espresso «profondo scontento» anche a nome degli Stati membri. «Continueremo a insistere con AstraZeneca affinché incrementino la prevedibilità e stabilità nelle consegne, accelerando la distribuzione delle dosi», aveva aggiunto Kyriakides. All’Italia – dove secondo Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Cts, finora sono state somministrate il 70 per cento delle dosi consegnate – sarebbero spettate circa 16 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca entro la fine di marzo. Come ha scritto il premier Conte su Facebook, questo numero potrebbe scendere a 3,4 milioni di dosi.

Pfizer, prevista un’accelerazione nelle forniture dalla prossima settimana

Mentre il Commissario per l’emergenza Arcuri minaccia di portare Pfizer in tribunale, continuano le “trattative” tra Bruxelles e la casa farmaceutica americana Pfizer dopo i ritardi nella consegne dei loro vaccini che hanno comportato una riduzione del 29 per cento nelle forniture. Secondo fonti europee, dalla prossima settimana la casa farmaceutica potrebbe riuscire a riportare la media della consegna delle dosi al 92 per cento entro la prossima settimana. Il resto dovrebbe essere riassorbito entro metà febbraio. Inoltre, grazie all’estrazione della sesta dose per fiala, come previsto dall’Agenzia europea del farmaco, si prevede un’accelerazione nelle consegne, anche se Pfizer ha già annunciato che d’ora in avanti intende tenere conto anche della sesta dose contenuta nelle fiale nel calcolo complessivo, riducendo quindi il numero complessivo di dosi che intende fornire.

Entro il 15 febbraio consegna del vaccino di AstraZeneca alle Regioni

Intanto Arcuri ha garantito alle Regioni che la prima consegna del vaccino di AstraZeneca dovrebbe avvenire il 15 febbraio (Ema permettendo, si aspetta il via libera il 29 gennaio). Le altre due consegne sarebbero state previste per il 28 febbraio e il 15 marzo. È questo ciò che emerge dall’incontro tra il Commissario per l’emergenza Covid e le Regioni. La campagna vaccinale, dunque, entra nel vivo. Numeri alla mano, a fine marzo saranno consegnate in Italia circa 15 milioni di dosi di vaccino. Da AstraZeneca solo 3,4 milioni entro marzo, e non 8 milioni come precedentemente previsto.

Foto in copertina: ANSA/DAN HIMBRECHTS

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