La comunità ebraica inglese dedica la Giornata della Memoria agli uiguri: «Mai più tacere come allora»
Come ogni anno, il 27 gennaio sarà dedicato al ricordo dell’Olocausto. Una data, quella del 27 gennaio 1945 in cui le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz. Ma quest’anno, per la comunità inglese, la giornata della Memoria sarà rivolta anche agli uiguri, la minoranza etnica turcofona che vive nella regione cinese dello Xinjiang. Figure prominenti della comunità ebraica britannica sfrutteranno il 27 gennaio per denunciare la persecuzione dei musulmani uiguri.
Il Regno Unito è infatti tra i primi Paesi ad aver proposto una legge per sanzionare le aziende inglesi la cui produzione è collegata al lavoro forzato degli uiguri nello Xinjiang. E proprio in una recente lettera al primo ministro, la presidente del Consiglio dei deputati degli ebrei britannici, Marie van der Zyl ha osservato come la comunità ebraica sia spesso riluttante: «A prendere in considerazione dei paragoni con l’Olocausto». Tuttavia, esistono delle similarità tra quello che sta succedendo in Cina e quello che è stato perpetrato dai nazisti in Germania, ha aggiunto.
January 24, 2021
L’organizzazione ebraica per i diritti umani, Renè Cassé, ha invece deciso di trasmettere per il 27 gennaio un evento contro il genocidio degli uiguri. «Ci siamo passati, abbiamo sperimentato cosa significa. La differenza ora è che c’è ancora tempo per agire. Gli ebrei hanno l’autorità e il dovere morale di parlare adesso. La società civile, le imprese e i politici non dovrebbero mai più tacere come negli anni ’30», ha spiegato al The Guardian la direttrice esecutiva dell’organizzazione, Mia Hasenson-Gross.
Qualche giorno fa, il quotidiano inglese Jewish News ha invece dedicato la sua copertina alla questione delle persecuzione della minoranza. «Poche questioni sono più urgenti delle atrocità attualmente in corso contro i musulmani uiguri che si verificano davanti agli occhi di tutti».
La scorsa settimana, è stato il dipartimento di Stato americano a definire per la prima volta la persecuzione degli uiguri un genocidio. Le stime, non ufficiali, e riprese da Washington parlano di almeno 2 milioni di persone deportate in campi di internamento. La Cina continua a respingere le accuse parlando invece di un campo di “rieducazione”.
Foto copertina: Ansa/Cittadini turchi e uiguri protestano davanti al consolato cinese, Istanbul, Turchia. 13 dicembre 2019
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