La sciatrice Marta Bassino: «Sono caduta, mi sono rialzata. E adesso mi gioco i Mondiali» – L’intervista
Tra lo slalom gigante e l’Italia c’è un legame speciale che è difficile non notare. Gara simbolo per eccellenza del circo bianco, lo è anche per i colori azzurri. Dagli anni di Thöni e Gros, a quelli di Tomba prima e Compagnoni poi, in gigante l’Italia ha sempre alzato la mano e detto “presente”. Lo ha fatto anche lo scorso anno con la doppia vittoria di Federica Brignone in Coppa del Mondo, sia in gigante che nella classifica generale, e quest’anno, a dominare la specialità simbolo dello sci c’è una 24enne. Marta Bassino, arrivata alla sua quinta vittoria in carriera, e quarta stagionale, è solidamente in cima alla classifica di gigante, seguita al terzo posto dalla compagna di squadra, Brignone. La cuneese si gode anche un quarto posto in quella generale.
La svolta per l’ex enfant prodige italiana era arrivata il 30 novembre 2019 quando nella gara di gigante di Killington, negli Stati Uniti, era salita per la prima volta sul gradino più alto del podio. Poi il 2020, la pandemia, e un’estate passata a prepararsi per una nuova stagione da cui, assicura, non si aspettava questi risultati. «La consapevolezza l’ho acquisita man mano. Nei mesi estivi cerchi di fare del tuo meglio, ma quando arrivi in gara è tutta un’altra questione», racconta Bassino a Open. E nella stagione della sciatrice c’è forse una gara simbolo, almeno per gli appassionati, quella che ha acceso definitivamente i riflettori sul talento dell’atleta cuneese. Il 17 ottobre, tra le alpi austriache, nella gara di Sölden, Bassino va a prendersi il gradino più alto del podio in gigante. Doppietta azzurra con Brignone: «È stato il mio punto di partenza. Più andavo avanti e più vedevo dei miglioramenti. La gara dopo sono caduta, ma poi sono arrivati i due giganti di Kranjska Gora che mi hanno fatto capire che sono in un bellissimo stato di forma».
Già, perché a Kranjska Gora, in Slovenia, Bassino porta a casa non uno, ma due giganti. E con 400 punti la leadership della classifica, al momento, non gliela toglie nessuno. Una leadership, che per l’atleta piemontese, è arrivata a sette anni dal suo primo mondiale juniores. Dal momento in cui il papà, maestro di sci, le ha trasmesso la passione per la nave, ma non per il freddo – a cui Bassino dice di preferire il caldo e l’estate – la sciatrice italiana ha fatto un lungo viaggio: «Se guardo indietro mi vedo tanto cresciuta. Dalla tecnica, alla forma fisica, fino a una mentalità diversa. Alla fine sono queste le tre cose che ti fanno andare avanti e portare a casa i risultati», confessa Bassino.
«L’ho vissuto proprio come un percorso, sapevo che negli anni avrei dovuto fare la mia strada. E sicuramente l’esperienza mi ha portata ad arrivare fino a qui», continua. E la tappa intermedia di questo viaggio è proprio in Italia. Tra poco meno di due settimane, Cortina d’Ampezzo ospiterà i mondiali di sci: «È l’appuntamento dell’anno», dice Bassino consapevole di arrivare all’evento in un momento di forma particolare: «Ho sempre sostenuto che si arrivi pronti a un appuntamento simile se si è lavorato duramente durante il resto della stagione. Penso di essere pronta e preparata e spero a questo punto di godermi e giocarmi fino in fondo questo mondiale in casa».
E come ogni gara mondiale che si rispetti la competizione è tanta, soprattutto per un appuntamento che si presenta ogni due anni. Quindi occhi aperti sulla statunitense Mikaela Shiffrin, la slovacca Petra Vlhova e la stessa compagna di squadra azzurra, Federica Brignone: «Alla fine è sempre un po’ un evento particolare, non si sa mai bene cosa aspettarsi». E se è difficile guardare alle prossime due settimane, lo è ancora di più guardare a Pechino e alle olimpiadi invernali del 2022: «Ci sono i mondiali, e poi tutta una stagione da finire. Sono abituata a pensare giorno per giorno quindi l’anno prossimo si riparte da zero».
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