Crisi di governo, Orlando su Renzi: «Non diamo patenti di affidabilità. Facciamo un appello senza porre veti ma senza fare sconti» – Il video
Al termine della relazione di Nicola Zingaretti, il vicesegretario del Pd non si sbilancia sul futuro della crisi. Ma se c’è una cosa certa è che i dem vorrebbero evitare il voto: «Non è un’alternativa ma un pericolo», dichiara Andrea Orlando. E sul leader di Italia Viva, Matteo Renzi: «Non do patenti di affidabilità, né di inaffidabilità – dice – attendo, come tutto il Partito democratico, che le forze politiche di fronte al presidente della Repubblica dicano con chiarezza cosa vogliono fare, poi valuteremo. Non c’è né apertura né chiusura – ha aggiunto – è un appello che riprende quello del presidente Conte a tutte le forze europeiste che intendono dare vita a un governo che arrivi da qui alla fine della legislatura. Senza porre veti ma anche senza fare sconti o nascondersi le difficoltà».
Insomma, il Pd resta in attesa anche sull’ipotesi di una maggioranza Ursula nel caso in cui il Conte ter dovesse fallire: «Dipenderà dalle forze che aderiscono a questo appello, non è che noi facciamo a tavolino il perimetro.», ha aggiunto il vicesegretario. Sulla possibilità che Forza Italia possa andare a rafforzare il fronte europeista, Orlando evita di sbilanciarsi: «C’è un appello chiaro che riprende le parole del presidente Conte, vediamo chi risponde a questo appello e sulla base di questo verifichiamo se le forze che rispondono sono attendibili, coerenti e effettivamente in grado di sostenere un governo che arrivi alla fine della legislatura».
Credits Video: Felice Florio/Open
Leggi anche:
- Crisi di governo, Pd compatto su Conte. Di Maio: «Vogliono mettermi contro l’ex premier». In corso le consultazioni – La diretta
- Crisi di governo, De Falco: «Porte aperte a Italia Viva. Ma basta con i personalismi» – L’intervista
- Governo, crisi di nervi tra i responsabili: il nuovo gruppo è appena nato, ma litiga già
- Oggi le Consultazioni da Mattarella: il calendario da Casellati e Fico al centrodestra unito e il M5s. Perché quest’anno non ci sarà la mitica Porta
- Conte si è dimesso. Ora la crisi è nelle mani di Mattarella. Consultazioni fino a venerdì