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Oggi le Consultazioni da Mattarella: il calendario da Casellati e Fico al centrodestra unito e il M5s. Perché quest’anno non ci sarà la mitica Porta

27 Gennaio 2021 - 10:20 Redazione
CRISI DI GOVERNO
CRISI DI GOVERNO
Tra gli appuntamenti più attesi c'è quello con Matteo Renzi e la delegazione di Italia Viva, che non esclude anche un nuovo governo con Giuseppe Conte premier

La crisi di governo è stata ufficializzata con le dimissioni del premier Giuseppe Conte, salito ieri al Colle, e del suo esecutivo. E nel pomeriggio di oggi, 27 gennaio – dopo una mattinata dedicata alle celebrazioni del “Giorno della Memoria” al Quirinale (un appuntamento molto importante per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella) – si darà il via a questa “prassi costituzionale”. Un passaggio per cui il presidente della Repubblica convoca gli ex presidenti della Repubblica, i presidenti di Camera e Senato – che vengono sentiti anche in caso di scioglimento delle Camere – i presidenti dei gruppi parlamentari, i rappresentanti delle coalizioni di schieramento.

Il calendario è stato pubblicato sul sito del Quirinale. In ragione dell’emergenza sanitaria di Coronavirus sarà possibile seguire le consultazioni in streaming sul canale YouTube del Quirinale. Mancherà poi questa volta una protagonista delle consultazioni degli ultimi tempi: la porta della sala stampa, cigolante al passaggio delle delegazioni per arrivare davanti alla selva dei giornalisti pronti a fare domande (anche telecamere e cronisti saranno assai contingentati in ragione della pandemia) e diventata protagonista dei social grazie all’ironia di Propaganda Live su La7. Ne dà notizia, con la consueta ironia, il portavoce del Quirinale Giovanni Grasso: «Devo dare purtroppo un dispiacere ai fan della famosa Porta. La Sala della Loggia è chiusa per lavori di restauro e le dichiarazioni delle delegazioni si terranno nel Salone delle Feste…»

Mercoledì 27 gennaio

Si comincia con le alte cariche dello Stato. Alle 17:00 sarà la volta della presidente del Senato, la seconda carica dello Staro Maria Elisabetta Alberti Casellati. Alle 18 tocca a Roberto Fico, presidente della Camera.

Giovedì 28 gennaio

Per i gruppi politici, la ratio seguita è dal più piccolo al più grande. Alle 10 del mattino comincia il Gruppo Parlamentare “Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)” del Senato, seguito, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 16.45 dai rappresentanti dei gruppi Misti di palazzo Madama e di Montecitorio. Tra questi dovrebbero esserci gli ormai celebri “responsabili”: ieri è stato dato per raggiunto, al Senato, il numero minimo di dieci senatori per formare il gruppo dal nome ‘Europeisti Maie Centro Democratico’.

Ma Nella mattinata di oggi circola la notizia che Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, si sarebbe tirata indietro. Ma in apertura di seduta al Senato (in aula per la Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, sul contrasto al Coronavirus), la presidente Casellati ha dato notizia dell’ufficializzazione della formazione. Il gruppo dovrebbe formarsi anche a Montecitorio.

Nel pomeriggio di giovedì si passa ai gruppi maggiori: alle 16.45 è la volta del gruppo della Camera di Liberi e Uguali, alle 16.45, ma soprattutto di uno dei momenti più attesi per quello che potranno dire Matteo Renzi e i suoi: alle 17.30 Mattarella infatti riceverà la delegazione (Camera e Senato) di Italia Viva-Psi. La giornata chiude alle 18.30 con l’incontro con i gruppi parlamentari del Partito Democratico.

Venerdì 29 gennaio

Dopo la Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario della Corte Suprema di Cassazione, in mattinata, nel pomeriggio si chiude con le consultazioni. Prima, alle 16, il centrodestra unito: ieri erano circolate notizie su una partecipazione separata delle singole componenti del fronte conservatore, a rappresentazione dei distinguo e della posizione, raccontata come “combattuta”, di alcune frange di Forza Italia. E invece Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e i parlamentari di “Cambiamo”, vicini a Giovanni Toti, insieme all’Udc andranno a comporre un’unica delegazione. Si chiude con il partito che più voti ha preso alle ultime elezioni del 4 marzo 2018: il Movimento 5 Stelle.

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