Torino, la sindaca Appendino condannata a un anno e sei mesi per i fatti di piazza San Carlo
La sindaca di Torino, Chiara Appendino, è stata condannata a un anno e sei mesi nel processo con rito abbreviato per i fatti di piazza San Carlo per reati di disastro, lesioni e omicidio colposi. La richiesta era di un anno e otto mesi. Nella suo intervento, il pm Vincenzo Pacileo aveva ribadito la proposta di condannare gli imputati, tra cui la sindaca Appendino: questa, secondo l’accusa, non ebbe solo un ruolo politico ma anche «gestionale» in riferimento all’evento in piazza, dove migliaia di persone si erano riunite per assistere alla finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. La difesa aveva sollevato l’eccezione di nullità del processo, ma la giudice Maria Francesca Abenavoli ha rigettato l’istanza.
Nella tragedia del 3 giugno 2017 – causata dal panico esploso dopo l’uso, da parte di alcuni, di uno spray urticante – rimasero ferite 1.672 persone e ne morirono 3. Per il pm Vincenzo Pacileo, la manifestazione fu organizzata male e troppo in fretta. Le difese, invece, hanno sostenuto l’impossibilità di prevedere un fatto del genere. Nel processo hanno ricevuto la stessa condanna anche il suo ex capo di gabinetto Paolo Giordana, l’allora questore Angelo Sanna, l’ex presidente dell’agenzia che organizzò l’evento (Turismo Torino) Maurizio Montagnese, e Enrico Bertoletti, l’architetto che, per conto di Turismo Torino, si occupò di vari aspetti della progettazione della serata.
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