Crisi di governo, Zingaretti: «Incarico a Conte». Renzi sfida il Pd: «Se non ci volete, pronti per governo istituzionale»
Zingaretti: «Il Pd sostiene Conte»
«Siamo davanti a una crisi incomprensibile che va risolta rapidamente e abbiamo indicato la disponibilità a sostenere un incarico al presidente Giuseppe Conte che, anche nell’ultimo voto di fiducia, si è rivelato punto di sintesi ed equilibrio avanzato», ha dichiarato il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti dopo aver incontrato il Capo dello Stato con la delegazione dem al termine del secondo giorno di consultazioni. «Abbiamo un’ampia e solida base parlamentare e la crisi va risolta in tempi rapidi», ha ribadito il segretario del Pd. Il Pd si farà carico con lealtà e responsabilità» degli impegni del governo, per superare «questo momento buio che noi abbiamo contrastato e non abbiamo certo voluto».Dopo un discorso molto breve e conciso, Zingaretti non ha accettato domande da parte dei giornalisti presenti in sala e la delegazione del Partito Democratico ha abbandonato il Quirinale senza lasciare alcun commento.
Renzi: «No a un incarico subito a Conte»
«Andare alle elezioni sarebbe un errore. Occorre un governo, e presto. Noi non siamo ancora disponibili all’incarico a Conte. Prima di tutto c’è da chiarire politicamente se c’è la maggioranza. Nel caso non ci sia a noi va bene un governo del presidente». Matteo Renzi ha parlato al termine dell’incontro della delegazione con Sergio Mattarella, composta anche da Maria Elena Boschi e Teresa Bellanova. «Per quanto riguarda un’eventuale maggioranza politica, bisognerà ascoltare le intenzioni delle altre parti, soprattutto di quelle hanno messo veti su di noi. Facciano presto». Il leader di Italia Viva ha comunicato di aver ricevuto una telefonata dal «premier uscente» nel pomeriggio, e di non avere «nessun tipo di elemento caratteriale nei suoi confronti», poiché «non si fa politica con i risentimenti».
January 28, 2021
Tuttavia, Renzi ha dichiarato di non aver fatto «il nome del presidente Conte» al presidente Mattarella. «Anche se preferiamo un Governo politico, non chiudiamo la porta a un Governo istituzionale. Prima di discutere dei nomi occorre comunque parlare dei temi». «La ricerca di nuovi parlamentari per il governo uscente non ha portato a nulla. Noi siamo disponibili a discutere di temi con chi ora pone veti su di noi», ha ribadito con forza il leader di Italia Viva da parte delle forze di maggioranza. «Il problema non è se io voglio stare con Conte e Zingaretti, ma se loro vogliono stare con me. Loro cercano “responsabili”, noi ci chiamiamo “coraggiosi”», ha chiosato infine Renzi.
January 28, 2021
Ad aprire le danze del secondo giorno di consultazioni al Quirinale è stato il gruppo per le Autonomie, che insieme al Misto, gli europeisti del Maie e il Centro Democratico di Tabacci ribadiscono al presidente della Repubblica Sergio Mattarella il sostegno al premier dimissionario Giuseppe Conte. Alle 16:45 il Capo dello Stato ha ricevuto il gruppo di Liberi e Uguali della Camera e poi, alle 17, la delegazione di Italia Viva.
La diretta video
January 28, 2021
Leu: «Disponibili a proseguire con Conte in questa maggioranza»
Federico Fornaro, della delegazione di Leu insieme a Rossella Muroni, ha dichiarato che il suo partito è detto disponibile a proseguire l’esperienza di governo con Pd, M5s e Pd, con a capo Giuseppe Conte. Una possibile alleanza con la Lega? «Prematuro dirlo», ha detto Fornaro.
La frangia M5s che blinda Conte
Alle 18 è arrivata anche la delegazione del Pd. Intanto, stamattina si è riunito un gruppo di deputati del Movimento 5 stelle. Una frangia di oltre venti persone (secondo Ansa «proveniente trasversalmente da tutta la penisola») uniti nell’intenzione di affermare che «senza Conte non sarà votata la fiducia a un altro premier». Nella riunione, che ripercorre quella di ieri sera al Senato, è stata comunque «tenuta presente» la necessità di aprire al rientro in maggioranza dei parlamentari di Renzi.
Bonino: «Sì a una maggioranza allargata»
A ritenere che il premier non sia inamovibile è +Europa con Emma Bonino, che dice piuttosto sì a una cosiddetta maggioranza Ursula. «Abbiamo manifestato al presidente Mattarella con chiarezza che non siamo disponibili a nessun tipo di continuità ma siamo disponibili a discutere di contenuti con un nuovo eventuale presidente incaricato con un autorevole profilo europeista e riformatore con una maggioranza più ampia e pari a quella che nella Commissione Ue sostiene Ursula von der Leyen», dice la storica leader radicale al termine dell’incontro al Quirinale. «Serve una maggioranza stabile che guarda alla Ue. Un reincarico a Conte ci sembra necessario in quanto unico punto di equilibrio possibile in questa legislatura. Ci affidiamo alla saggezza del presidente Mattarella che si è dimostrato capace di iniziative adeguate», commenta invece Bruno Tabacci di Cd dopo l’incontro con Mattarella.
«Abbiamo come punto di riferimento il premier Conte: per noi è l’unica soluzione per poter continuare ad andare avanti in questa legislatura», conferma Ricardo Merlo, sottosegretario agli Esteri a partire dal Conte I e fautore della formazione al Senato di Europeisti-Maie-Centro Democratico, gruppo di 10 parlamentari del Misto di diversa provenienza (MAIE, CD, Autonomie, ex M5S, ex PD, ex FI). «Un reincarico a Conte è necessario. In questa pandemia lui è già ‘up to date’», dice Gregorio De Falco. «Conte è una garanzia con le Istituzioni internazionali», spiega Andrea Causin.
Salvini: «No a Renzi. O governo di centrodestra o voto»
Intanto Matteo Salvini, parlando ai cronisti, ha ribadito la sua contrarietà a un governo con dentro anche Matteo Renzi. Il segretario della Lega ha dichiarato di non voler andare al governo a tutti i costi: «La parola va data agli italiani – ha detto -. Se non si va al volto, l’unica alternativa è un esecutivo di centrodestra oppure si deve andare al voto. Confidiamo – ha aggiunto – in Mattarella, e speriamo non tolleri ancora a lungo questo teatrino».
Renzi: «Ora seguiamo la Costituzione»
Alle 17:30 è atteso al Quirinale per le consultazioni Matteo Renzi, fondatore di Italia Viva: è con il ritiro della delegazione renziana che la crisi di governo è cominciata. «Dopo settimane in cui si sono tentate improbabili soluzioni personali», ha scritto Renzi nella sua Enews (la newsletter canale di comunicazione del suo partito), «è finalmente venuto il tempo di seguire la Costituzione, di affidarsi al Capo dello Stato e di parlare con il linguaggio della verità davanti al Paese». Renzi ha anche chiara la difficoltà dell’ormai ex maggioranza di tenere le redini del Senato. «Prendiamo atto – scrive Renzi – che in Parlamento non c’è più una maggioranza giustizialista, altrimenti oggi il ministro Alfonso Bonafede avrebbe ottenuto i voti in Senato».
In una frecciatina ai 5 Stelle, Renzi ha espresso il suo sostegno «da ex sindaco» alla prima cittadina di Torino, Chiara Appendino, condannata ieri a 1 anno e 6 mesi per la tragedia di piazza San Carlo. «La sindaca di Torino, esponente del partito più giustizialista della storia repubblicana, è stata condannata. Noi non siamo come i giustizialisti che usano i processi per regolare i conti della politica. E non mi interessa il fatto che i grillini non fanno così con noi, preferendo sempre avere due pesi e due misure. Noi restiamo persone civili, anche e soprattutto davanti alle decisioni della magistratura».
Il gruppo per le Autonomie
Il secondo giorno di consultazioni si era aperto con l’arrivo al Colle del gruppo al Senato per le Autonomie, che alla fine del colloquio con il capo dello Stato ha manifestato il sostegno a un nuovo governo guidato da Conte: «che ci ha sempre dato una mano», ha detto la senatrice Julia Unterberger. Conte resterebbe l’unica opzione possibile per avere un esecutivo stabile che chiuda la crisi, sostengono i senatori del gruppo per le Autonomie, che si dicono comunque disponibili ad appoggiare. «Qualsiasi formazione sia fortemente europeista e abbia nel programma la tutela delle minoranze e delle autonomie speciali». L’unica strada da evitare secondo i senatori è quella di un governo tecnico.
Romeo (Lega): «Molto complicato un governo con dentro tutti»
La delegazione del centrodestra unito andrà domani al Quirinale «per dire no a un nuovo governo Conte», ribadisce Massimiliano Romeo, capogruppo dei senatori della Lega. Non gli risulta, dice in un’intervista al Corriere, che la Lega voglia aprire a un governo di unità nazionale. «Quando non ci sarà più quel signore a Palazzo Chigi ragioneremo del resto».
Il calendario delle Consultazioni oggi:
- 10:30 – Gruppo per le Autonomie del Senato
- 10:50 – Gruppo Misto del Senato
- 11:10 – Gruppo Misto del Senato (+Europa-Azione) e Misto della Camera (Azione-+Europa-Radicali Italiani)
- 11:50 Gruppo Europeisti-MAIE-Centro Democratico del Senato
- 16:45 Gruppo Liberi e Uguali della Camera
- 17:30 Gruppo Italia Viva-Psi del Senato e gruppo Italia Viva della Camera
- 18:30 Gruppo Partito Democratico del Senato e della Camera
In copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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