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L’Italia revoca l’export di armi ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi

La vendita, approvata dal governo Renzi, prevedeva quasi 20mila bombe aeree della serie MK per un valore di oltre 411 milioni di euro. L'ex premier risponde alle critiche per il suo viaggio a Riad: «Usato come diversivo. Si guardi al futuro dell'Italia, non dei sauditi»

A pochi giorni dall’annuncio degli Stati Uniti, il governo italiano ha deciso di revocare – e non sospendere – l’export di armi ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi. I due Paesi, alleati nel conflitto in Yemen, contro la milizia filo iraniana degli Houthi, sono stati accusati più volte di crimini di guerra. Attacchi indiscriminati contro la popolazione civile condotti con bombe di produzione anche italiana. Come precisa Rete Disarmo, il provvedimento riguarda almeno 6 diverse autorizzazioni già sospese con decisione presa a luglio 2019 tra le quali la licenza MAE 45560 decisa verso l’Arabia Saudita nel 2016 durante il Governo Renzi. L’ intera commessa prevedeva quasi 20 mila bombe aeree della serie MK per un valore di oltre 411 milioni di euro. La revoca decisa dall’esecutivo per questa sola licenza andrà a cancellare la fornitura di oltre 12.700 ordigni. Come precisano fonti della Farnesina, «i contratti di export di armi con alcuni Paesi non sono iniziati nel 2014, ma prima, quindi è tecnicamente sbagliato attribuirli a un singolo o a una singola forza politica». Guardando alla guerra in Yemen, iniziata tra il 2014 e il 2015, «il valore complessivo di armamenti venduti a Riad non è aumentato, anzi è diminuito – precisa sempre la Farnesina -. Lo stop all’export di bombe e missili arrivò con una risoluzione del parlamento poche settimane prima del Conte II», il che significa che le esportazioni di armamenti andarono avanti per tutto tutto il corso del Conte I.

Le polemiche sul viaggio di Renzi

Solo ieri, un video circolato sui social ha svelato l’incontro tra Matteo Renzi e il principe ereditario Mohammed Bin Salman. Nel viaggio avvenuto pochi giorni fa, mentre in Italia si consumava la crisi di governo, l’ex premier ha parlato dell’Arabia Saudita come del luogo di un «neo-rinascimento». Una visita, quella dell’ex premier, che arriva in un momento in cui Riad è sempre più al centro di condanne internazionali non solo per la sua repressione interna, e il suo coinvolgimento nella guerra nello Yemen, ma anche per l’omicidio dell’ex giornalista saudita del Washington Post, Jamal Khashoggi. «Il diversivo di oggi è la conferenza internazionale a Riad – commenta Renzi – Prendo l’impegno di discutere con tutti i giornalisti in conferenza stampa dei miei incarichi internazionali, delle mie idee sull’Arabia Saudita, di tutto. Ma lo facciamo la settimana dopo la fine della crisi di governo. Adesso è del futuro dell’Italia non del futuro dei sauditi che stiamo discutendo».

Foto copertina: Ansa | EPA/YAHYA ARHAB / Sana’a, Yemen, 09 luglio 2020

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