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La mail dell’Enel di Corrado Augias, il phishing e il nostro problema con l’educazione digitale

31 Gennaio 2021 - 06:21 Valerio Berra
Nell'ultima bozza del Recovery Plan 46 miliardi di euro sono destinati ai progetti di digitalizzazione. Perché non utilizzare questo tesoretto (anche) per ridurre i casi di truffe online?

Corrado Augias ha scritto 41 libri. Ha ricevuto tre onorificenze da due Paesi diversi: grande ufficiale dell’ordine al merito e cavaliere di gran croce dell’ordine al merito dall’Italia e cavaliere della legion d’onore dalla Francia. L’ultima l’ha anche restituita dopo che Emmanuel Macron ha offerto lo stesso titolo ad Al-Sisi. È stato autore di 14 programmi televisivi e scritto 6 spettacoli teatrali. Da 52 anni è giornalista professionista. Un ultimo dato. Il 26 gennaio, pochi giorni fa, Corrado Augias ha compiuto 86 anni. La somma di tutti questi numeri rende ampiamente ingiustificata tutta l’ironia che sta rimbalzando sui social per la risposta che il giornalista ha fornito a una sua lettrice nell’edizione di oggi di la Repubblica.

La lettera sulla burocrazia e la mail dell’Enel

Monika Verzàr è una lettrice di Trieste di origini svizzere. In una lettera inviata ad Augias racconta di un pasticciaccio burocratico che ha dovuto sbrogliare per ottenere la cittadinanza italiana conservando quella svizzera. La lettera si conclude con il racconto di un impiegato all’anagrafe di Berna che mostra tutti i documenti scarabocchiati che arrivano dall’Italia. La risposta di Augias si intitola Quella postilla tutta italiana e altre inefficienze. Qui il giornalista offre solidarietà alla lettrice, condividendo un caso recente che gli è capitato in cui si è trovato a rispondere a una mail mal scritta dell’Enel dove gli veniva rimproverato un debito di circa 92 euro.

Ricostruendo tutti i passaggi della corrispondenza risulta chiaro che si tratta di una mail di phishing, una truffa informatica che si basa proprio sull’invio di mail all’apparenza ufficiali che nascondono il tentativo di sottrarre dei dati agli utenti. Enel è uno dei brand più utilizzati per mascherare questo tipo di campagne ma spesso i criminali dietro questi sciami di mail utilizzano anche indirizzi che simulano quelli di portali governativi. Per capire meglio la frequenze di queste campagne basta visitare il portale del Csirt, il Computer Security Incident Response Team istituito presso il dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza.

Nel report della settimana dal 18 al 24 gennaio si registrano tutta una serie di incidenti che vanno da Sito malevolo riproduce il portale di Immuni a Campagna di phishing di credenziali Virgilio.it fino ad arrivare a Vulnerabilità su prodotti Cisco. I rischi sul web sono all’ordine del giorno. Nell’ultima bozza del Recovery Plan 46 miliardi di euro sono destinati ai progetti di digitalizzazione. Nello specifico 11,3 miliardi sono per la «digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pa». 26,6 miliardi vanno per «digitalizzazione, ricerca e sviluppo e innovazione del sistema produttivo» e 8 miliardi saranno destinati a «turismo e cultura».

Se di questo tesoretto (superiore al valore di una manovra finanziaria in tempi normali) fosse usato anche per qualche progetto di educazione digitale, la polizia postale potrebbe ridurre i casi di truffe online a cui lavora ogni giorno. Solo nel 2020 sono stati 98 mila. Tra false raccolte fondi, vendite di articoli non esistenti e (ovviamente) phishing.

Foto di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI | Corrado Augias

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